Post

Visualizzazione dei post da marzo, 2025

L'UOSSU RO PUORCU

Immagine
Fino agli anni '50/60 del secolo scorso nel nostro paese c'era una moltitudine di bambini di tutte le età e per loro non mancavano i passatempi, i giochi che, per quanto semplici, offrivano l'opportunità di trascorrere momenti di divertimento all'aperto e di socialità. Erano giochi basati sulla destrezza, sull'agilità, sul movimento, sulla coordinazione, sulla velocità. L'importante era stare insieme, condividere e socializzare nei vicoli del paese, nelle piazzette. Nel nostro paese di montagna, la primavera faceva dimenticare subito il lungo e freddo inverno; invogliava tutti a cercarsi, a stare insieme, a inventare passatempi o a recuperare i giochi dei nostri genitori e dei nostri  nonni. La " ruga " era il ritrovo di tutti, dei ragazzi e delle ragazze, la strada era l'ambiente ideale per ritrovarsi. Si giocava:  - "alla mazza e allu trugliu" (alla lippa) - " alle petre 'ncannate " (quattro cantoni) - "allu quatrett...

LA RISCOPERTA DEI SOPRANNOMI E DEI PROVERBI

Immagine
L'iniziativa di un gruppo di persone che, spontaneamente, nell'estate 2024 ha abbellito la   "ruga"  di largo Cupido con tegole dipinte  ("ciaramieli" ) su cui c'erano riportati   "paranumi"  e proverbi,  è da elogiare.  Ho già fatto un articolo con la storia e origine dei soprannomi . Se la curiosità o altro spinge il lettore ad avere qualche notizia sul suo soprannome o a conoscere quali erano quelli usati fino agli anni sessanta, può consultare l' ELENCO DEI SOPRANUMI   SAVELLISI Le tegole appese al muro, vicino alle porte di casa, raccontano la storia di quella casa, di quella famiglia, i sacrifici delle persone che l'hanno abitata e, anche se la porta è chiusa, manda messaggi di operosità, di fatica, di convivialità. I proverbi, tramandati in forma scritta o orale, sono frutto della saggezza popolare e caratterizzano un popolo e un territorio.  Con poche parole fanno capire lo stile di vita, usi e costumi e modi di vivere di un pop...

A PARATA

Immagine
Fino alla fine degli anni '50, inizi anni 60, c'era l'usanza di preparare i cosiddetti "archi". Era un modo per onorare, rendere più solenne e più importante occasioni e ricorrenze di carattere religioso (processioni, messe), familiare (matrimoni, battesimi, titoli di studio conseguiti), civile ( visite di autorità, feste patriottiche). 1923 - Inaugurazione del Monumento ai Caduti Anni '60 - Archi e addobbi vari in occasione di una ricorrenza religiosa, Corpus Domini. Gli archi collegavano due finestre tagliando la strada e adornavano il percorso che il festeggiato faceva. Si esponevano coperte lussuose, fatte al telaio o a mano, di lino, di seta, di cotone che variavano a seconda delle occasioni.  Caratteristici erano gli archi che si preparavano in occasione dei battesimi sui quali veniva attaccato con gli spilli, fra nastri e trine, il corredo del neonato, azzurro se era maschio, rosa se era femmina. Io personalmente ricordo gli addobbi fatti dalla popolazi...