I SUPRANUMI

Attribuire epiteti o appellativi, dare quindi un soprannome, era un'abitudine che veniva usata sin dai tempi dei Greci e dei Romani; Achille veniva chiamato "Pelide", Scipione veniva detto  "l'Africano". 

Con il Medio Evo (476  - 1492) e il Rinascimento (XV - XVI secolo) assistiamo all'attribuzione e alla diffusione dei nomignoli in maniera più sistematica: Filippo "il Bello"; Riccardo "Cuor di Leone, Pipino "il Breve".

L'epiteto o l'appellativo veniva aggiunto al nome proprio per distinguere meglio una persona e per evidenziare alcune sue caratteristiche.

Nel nostro paese "U Supranume o Paranume" era un nomignolo molto diverso dal nome ed era molto usato in passato; aiutava ad individuare  una persona o una famiglia..

Il soprannome era dunque un  segno distintivo e poteva avere caratteristiche scherzose, dispregiative o anche per sottolineare abitudini, difetti, modi di vestire, il tipo di lavoro svolto, l'aspetto fisico... 

Veniva dato in aggiunta al nome e poteva essere personale o poteva riferirsi ad un' intera famiglia. Veniva ereditato per via paterna o materna o acquisito personalmente nel tempo.

Alcune persone, per vari motivi, acquisivano nuovi nomignoli, perdendo il soprannome della famiglia. 

Capitava, pertanto, che due persone della stessa famiglia avessero soprannomi diversi.

I fratelli Chiarello:
Francesco, a sinistra, con soprannome "U Tedescu" (il tedesco):
Giuseppe, a destra, con soprannome "Mustazzu"

Attraverso di esso la persona diventava nota alla comunità, si distingueva da eventuali casi di omonimia, e, nello stesso tempo, evidenziava il senso di appartenenza ad un determinato ramo della sua etnia..

In sintesi: l'uso combinato del nome, del cognome e del soprannome permetteva e permette tuttora di individuare con precisione la persona.

Da sinistra: "Ciccusaveru", Francesco Gentile "Gattu", Michele "U Vaccinu",  Iozzi  ?, Antonio Mirabelli " Chencu", Domenico "U Carcirieri"
Davanti al bar Sportivo, attuale Pasticceria.

Gerhard Rohlfs ( 1892-1986), filologo, linguista, glottologo tedesco, famoso per aver condotto ampi studi sui dialetti dell'Italia Meridionale, autore, fra l'altro, del Dizionario dei Cognomi e Soprannomi in Calabria, fa una classificazione dei soprannomi tenendo conto dei mestieri, delle professioni, dell'aspetto umano, morale, fisico, degli animali domestici e selvatici, delle piante, dell'origine onomatopeica, del vestiario ecc...

Nel nostro paese si possono incontrare soprannomi sia al maschile che al femminile ad esempio: Belliellu/Bellella; Biatu/Biata; Nciccariellu/ Nciccarella..., 

 - soprannomi formati da due nomi propri: "Petrumaria" (Pietromaria); "Lucantuani" (Luca Antonio)

- da un verbo e un nome comune: Sculaiaschi (scola fiaschi); "Ciampalavure" (pesta seminato)

- da un numero e un nome; "Centupieri" (centopiedi); "Tripiriellu" (tre piedi); 

- da un nome e un aggettivo: "Pierichiattu" (piedi piatti), "Capitundu" (testa rotonda)

- da aggettivo e nome: "Menzucappiellu" (mezzo cappello), "Malafarina", (cattiva farina)

- da due nomi comuni: "Carnepuarcu" (carne di porco);

- da un nome proprio: "Natalicchiu" (Da Natale); "Peppone" (da Peppe); 

"Peppone" (da Peppe)


Zio e nipote della famiglia Greco "Natalicchiu" (/da Natale)

- soprannomi ricavati da una "distorsione" del nome: "Catumasi" (da Tommaso);

- dall'aspetto fisico: "Luangu" (lungo); " Pittirillu" (piccolino)

1979: " U Moru" (il moro)

- dall'aspetto caratteriale: "Zillarotta" (che fa le bizze, "zille")  

- dall'abbigliamento: "Cappellazzu" (cappellaccio), "Cappottu" (cappotto);

- dal lavoro che la persona svolgeva: "Jascaru" (che fa i "jaschi", piccoli barili per il vino);

Pietro " Vicilante" (vigilante)

- dal luogo di origine: "Zinghitanu" (originario di Zinga-KR ); "Casinise" di Castelsilano -KR-,già Casino ); "Vuccuglierise" (originario di Bocchigliero -CS-)

1999: "A Campanise" (originaria di Campana  - CS-)

- soprannomi che fanno riferimento ad animali: "Cardacchiu" ( cucciolo del ghiro); "Cavalluzza"(cavallina), "Serpente" (serpente);

Pietro Pontieri "Cardacchiu"

- a piante o a prodotti della natura: "Cerasa" (ciliegio); "Cerasella" (una qualità dell'uva); "Cuoculu" (involucro del chicco di grano - Rohlfs-)

Sull'origine di altri  si possono fare solo delle supposizioni: "Micurellu" (diminuitivi di Domenico).

Su altri ancora non si possono fare neanche delle ipotesi: "Marcuvisciu", " Ncillirrìu"; "Sumpoliu", " Ciombu".

2007: "Ciombu"

Alcuni soprannomi sono completamente scomparsi da decenni e non si sentono nominare: "Tizzariellu" (da tizzone), "Rumpasonnu"...

I soprannomi sono scomparsi per varie cause (emigrazione, famiglie estinte), altri sono tuttora in uso e talvolta fanno riferimento a momenti scherzosi, irridenti, ingiuriosi, affettivi, triviali ecc...e, mutati i tempi, possono essere ritenuti inopportuni e irrispettosi. 

Rimane il fatto che questa abitudine fa parte della nostra comunità e della nostra storia. Non c'è alcuna offesa nelle parole e nel linguaggio nel momento in cui si pronunciano o si citano (Absit inuria verbis); esempio: "Malacera"- scapestrato, birbante; "Cifariellu", da "cifaru", personaggio infernale, diavolo, spirito del male); "Tiramballera"

Sicuramente l'evoluzione ha mutato le abitudini relazionali e comportamentali di ciascuno di noi, pertanto si preferisce usare il nome e il cognome piuttosto che il soprannome, ma, nel nostro paese, per un'identificazione immediata della persona, spesso, si usa ancora "u supranume" o "paranume"

"I Supranuni" o "Paranumi", insieme ai proverbi e al dialetto rappresentano sicuramente le fondamenta della cultura, dell'identità della nostra comunità; sono un  patrimonio che va conosciuto e conservato.

Se la curiosità o altro spinge il lettore ad avere qualche notizia sul suo soprannome o a conoscere quali erano quelli usati fino agli anni sessanta, può consultare l' ELENCO DEI SOPRANUMI SAVELLISI

Commenti

  1. il secondo se non ricordo male è il nonno di Franco Gentile (Torino) chimato "Papanniciaru o verzinise"

    Piero nessuno però conosce il soprannume "tiberiu", non riesco a scoprirlo..... tu hai informazioni? Grazie
    F Levato

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    1. Il secondo a sinistra è Francesco verzinise.il nonno di Franco Gentile,di Torino.

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  2. Ottimo excursus.
    Io ho conosciuto personalmente Rohlsf, veniva spessa ad Altomonte per ricercare vocaboli e suoni grecanici.
    Salutissimi
    Carlo Danza

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  3. A proposito dei Supranumi, era quasi inevitabile che ci fossero, visto che parecchi avevano/hanno nome e cognome uguali. Di tutto ciò ne ho la conferma anche a Bojano dove ci sono persone con lo stesso nome e cognome e non sono nemmeno parenti, si riconoscono dai Suprannomi assegnati. Bel lavoro. Buona serata
    A. A. R.

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  4. Sei veramente insuperabile,per il grande , costante e diligente impegno nella ricerca delle nostre belle e interessanti tradizioni , rilevando fatti , luoghi e personaggi originali e curiosi.
    Bravo, bravo,bravo!!!
    M. C.

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. L'origine dei soprannomi non è facile verificarla perché, come detto, nasce da strane e varie circostanze. Il soprannome "Tiberiu" potrebbe derivare dal nome proprio Tiberio.

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  7. Piero stai facendo un lavoro stupendo grazie.
    C. S.

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