U STRUMBULU (La TROTTOLA)

Con l'arrivo delle belle giornate, dell'estate e con la chiusura delle scuole, il paese diventava una "SALA GIOCHI" a cielo aperto dove la libertà, la fantasia e la creatività trovavano piena attuazione. Non c'era via, vicolo, largo che non venisse occupato dai ragazzi, in questo luogo maturavano le relazioni, si facevano esperienze importanti e si diventava grandi. 

Si giocava vicino alla "ruga" (rione), ma anche appena fuori paese: Fontana Vecchia, Campo Sportivo, Boschetto, sotto la Gorna, allu Timpariellu ecc.. Non Mancavano gli spazi all'aperto e certamente non mancavano i giochi che si potevano fare. Ne ricordo qualcuno:

- il gioco delle "petre 'ncannate" (Quattro Cantoni) - (1) -

- "mazza e trugliu "(la lippa)

- "l'uassu ro puarcu"  ( osso del maiale - astragalo -)

- moscacieca

- il gioco dei "cuti" (sassolini)

- "a cuva" (nascondino)

- briganti e carabinieri

- "u campanaru" (campana)

"u tribisillu" (trespolino a tre piedi - si gioca nel periodo delle noci e delle castagne);

- "u strumbulu" (la trottola) .

Ne ho elencati alcuni. Qualcuno è scomparso e vive nella memoria  di ciascuno di noi, altri fanno fatica ad inserirsi nelle attività quotidiane dei bambini di oggi perchè sono cambiati gli interessi e le abitudini e poi la strada non è più una "Sala giochi" sicura come una volta. 

Uno dei giochi molto apprezzato dai ragazzi era "U STRUMBULU" (la trottola).

"U STRUMBULU" - La Trottola - Bozzetto di Piero Arcuri

"U Strunbulu"  è un oggetto a forma di cono rovesciato liscio o con delle scanalature, con la punta di ferro o di acciaio. Il nome deriva dal greco Strepho, che significa girare, ruotare. Prima dei greci era conosciuto sicuramente dagli Egizi visto che una trottola in legno fu trovata in una tomba a Menfi (2600-2200 a C.). Ancora oggi i bambini di  alcune popolazioni indigene dell'Africa e   dell'Asia usano trottole rudimentali per giocare.


 In Italia e precisamente a Montedoro, in Sicilia,  esiste un monumento dedicato alla trottola. Ciò denota quanto sia stato importante questo gioco nella tradizione popolare. 

Il gioco consiste nell'avvolgere "u strumbulu ccu llu lazzu" (con una cordicella, spago), poi bisogna lanciarla con uno strappo secco sul terreno pianeggiante e possibilmente liscio.

Se il lancio è ben fatto "u strumbulu" gira forte e più a lungo. Aprendo le dita, con agilità, si può far salire la trottola sul palmo della mano.

Diverse le varianti: 

- colpire con un lancio la trottola avversaria; 

- far ruotare la propria trottola in un cerchio disegnato per terra, senza farla uscire;

- colpire, durante il lancio, una trottola posta in mezzo ad cerchio disegnato per terra;

- colpire una trottola più scadente e cercare di portarla in un posto prestabilito.


Durante il gioco c'erano dei ragazzi che non rispettavano le regole, questi venivano chiamati "scardusi", e con essi nessuno voleva più giocare.

Chi perdeva riceveva sulla propria trottola le "picucciate" (colpi con la punta di ferro)  da parte della trottola vincente. La delusione era tanta quando la trottola veniva distrutta da questi colpi. A questo punto bisognava andare dal falegname per procurarsene un'altra.

La persona che costruiva le trottole di varia misura  era "Girivinu", abile artigiano che aveva il laboratorio dietro la Chiesa Madre .

Per procurarsi "u strumbulu" i ragazzi  dovevano recuperare qualche soldo e la cosa non era facile. Allora si arrivava allo scambio in natura. Si portavano delle patate, castagne o altro e si otteneva l'oggetto desiderato. Una trottola ben fatta, veloce e robusta era l'oggetto del desiderio di molti ragazzi. Questo gioco, come detto, si svolgeva in mezzo alla strada o in qualche largo liscio e pulito, i partecipanti potevano essere due o più, era uno dei giochi preferiti dei ragazzi e occupava interi pomeriggi passati all'aperto.




CURIOSITA': LA VERSIONE MODERNA

Verso gli anni 2000 è uscito in tv un cartone animato chiamato "Beyblade". La storia è incentrata sul gioco delle trottole (bayblade) che vengono lanciate dai due giocatori (detti Blader) con un congegno chiamato Shooter(lanciatore, il corrispettivo meccanizzato del vecchio spago). I due bayblade(trottole) si scontrano all'interno dell'Arena finchè uno dei due non si ferma o viene buttato fuori.


Da questa serie animata ne è scaturita una collezione di giochi per bambini e ragazzi, molto famosa tra gli anni 2005-2015. Sicuramente i vostri figli o nipoti ne hanno parlato o ne possedevano una!


- (1) - "Petre 'ncannate": il gioco veniva detto così perchè il nome è stato ricavato da una vecchia abitudine locale. I cavatori  usavano vendere le pietre "a canne", ossia le disponevano ("ncannavanu") a forma di cubo o parallelepipedo. Scelto il posto dove ammucchiarle, mettevano quattro massi ben squadrati a distanza voluta, queste pietre segnavano i vertici del perimetro di base, poi riempivano questo "recinto" con altre pietre. Il gioco ricordava il lavoro dei cavapietre le loro abitudini di lavoro. 

Commenti

  1. Ricordo benissimo. Quanto "picucciari"tra i grubbura spaccati

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  2. Ciao. Ricordo con piacere "u tribisillu", nel periodo delle noci. Si faceva un cerchio con interessi diversi, chi metteva la moneta, sul tribisillu, cercava di fare un diametro più piccolo, chi invece aveva raccolto le noci e doveva colpire con queste il pezzo di legno e far cadere la moneta fuori dal cerchio, pretendeva il diametro del cerchio più piccolo. Un altro gioco che ricordo e facevo con i miei vicini in via Marina è 'a battimuru'. A turno, si battevano sul muro le monete, chi si avvicinava di più, si usava una misura, si prendeva le monete... Bei ricordi. Grazie ancora all'autore del Blog, Pierino Pontieri. Tonino Arabia

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  3. [12/6, 14:01] +39 327 248 1436: ... chi perdeva doveva posizionare la sua trottola per terra con la punta rivolta verso l'alto e diveniva bersaglio del " picucciaru", una trottola rudimentale di forma più allungata e affusolata il cui solo scopo era quello di spaccare in due la più elegante e raffinata trottola ( srtumbulu) ... se non ricordo male ci doveva essere anche una trottola più piccola di cui mi sfugge il nome e l'uso.
    Sasa' Mazzei

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  4. Bellissimi ricordi, grazie Piero!

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  5. Ciao anche da noi a Mandatoccio era molto diffuso il gioco dello strumbuli

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