VECCHI RIONI E LUOGHI VARI

Con la sistemazione toponomastica, dovuta anche ad interventi edilizi pubblici, laddove prima c’erano dei prati ora ci sono pubblici edifici o laddove c'erano spazi vuoti ora ci sono costruzioni civili- Pertanto i nomi di alcuni rioni/luoghi sono scomparsi, altri sono ancora esistenti.



Savelli 1925 visto da Est. .
Questa foto ci offre una visione d'insieme per cui è possibile vedere diverse zone del paese:

(a Fulippa; i Fruntila montagna nuda alle spalle del paese; il Rinacchio con poche case e il Calvario (attuale Savelli Hospital); non c'era ancora il campo sportivo costruito nel 1934 ecc..)


Ne ricordo alcuni:

U TIMPARIELLU RE FURCHE (Il timparello delle forche)

Veniva così chiamato perché negli anni del primo brigantaggio, dal 1792 al 1812, nella lotta tra Borbonici e Francesi, i luoghi di esecuzione dei filo borbonici catturati erano: "A CUPOLA", in fondo a Via Cupola con incrocio di Via Monte S.Michele e il pianoro "TIMPARIELLU". ( piccolo dirupo)

Per i delitti più gravi venivano usate le forche poste sul Timpariellu.

Da qui il nome "TIMPARIELLU RE FURCHE".

"A CUPOLA" era un piazzale riservato per la pena di morte mediante la fucilazione.



PAGANIA

Rione sottostante la curva nei pressi della casa Aprigliano, probabilmente abitata da famiglie Albanesi.

giunti in Calabria nel 1550 e dopo.


Foto 2020 - in primo piano rione Pagania (nome oggi scomparso) 



U CALVARIU VIECCHIU (Il calvario vecchio)

Parte estrema del "Rinacchiu", oggi è coperto di case che guardano le "Manche" (zona dietro la tribuna del campo sportivo) e i "Piani di Santa Lucia".

Qui terminava l'abitato e appena poco distante i nostri antenati posero la Croce e le Tre Croci del Calvario, poi trasferito e ricostruito dietro l'ex Comune e poi ancora portato vicino al Cimitero.




I CHJIANI E SANTA LUCIA (Piani di Santa Lucia)

Corrisponde attualmente al terreno occupato dall'Hospital, dal Campo Sportivo, dal Vecchio Comune.

Era uno spazio sempreverde con in mezzo una viuzza che portava al Cimitero, per poi proseguire per la "Macchia re Rote" e per la "Macchia ra Serra" a sinistra; a destra, per Verzino, con la mulattiera.

I Piani di Santa Lucia una volta erano un parco giochi per tutti i ragazzi, ricco di api, di fiori, di farfalle. Non è noto l'origine del nome.


Piani di Santa Lucia anni '60

.

piani di Santa Lucia anni '80


CONCA D'ORO

Era la zona centrale della "Gorna" ( Gorna= largo di raccolta delle acque dei frantoi)

Aveva preso questo nome per esaltare la bellezza delle donne che vi abitavano e per la cordialità nella vita di relazione.


Uno scorcio della "Conca d'Oro" anni '60


CHJIANI E JAPICU (il Piano di Giacomo)

Il toponimo deriva da Giacomo. Corrisponde all'inizio dell'attuale strada che porta al Villaggio.

Una volta c'era un campetto da calcio e vi si teneva una piccola fiera degli animali in occasione della festa del Rosario.


Anni "50/'60 - Strada verso il Villaggio/Campana

Foto 2019 - Stesso svincolo -



A FULIPPA (La Filippa)

E' la zona più alta del paese ( Via Bellavista - Via Monte S. Michele), quella più esposta ai venti di tramontana. Secondo il prof. Rohlfs, studioso tedesco di cose calabresi, il termine deriva da " filippina"

brezza fredda di tramontana.



I FRUNTI

Corrisponde al primo tratto della strada per il Villaggio. Significa versante montuoso.


"I Frunti". Zona Serbatoio dell'acqua/Strada per il Villaggio.
Sotto  il rione" Fulippa".


VIA MARZIA

E' l'attuale via Marina, la via dove, probabilmente, abitavano i pastori che trovarono i terremotati

quando giunsero nel nostro territorio.

Secondo G.B.Maone i pastori, "accurdati" (guardavano il bestiame per conto di..) con il Principe di Cerenzia, che aveva il privilegio sul pascolo di Scalzaporri, erano di Marzi, un paese vicino a Carpanzano.

Secondo Pericle Maone, invece, il nome deriva dalla mitologia greca.


Via Marina. Già via dei Marzi attraversa quasi tutto il paese fino ad incrociare via Fontana Vecchia.


A ROTA RU CAVALLU (La ruota del cavallo)

Località scomparsa sotto il cemento delle palazzine delle Case Popolari.

Era uno spiazzo circolare dove venivano domati i cavalli degli antichi feudatari e dove venivano ferrati i buoi.

Si faceva sdraiare il bue per terra su un fianco e si legavano le 4 zampe indi il fabbro gli applicava le "sferre" (ferri che vengono applicati su entrambe le unghie di ogni piede per protezione degli zoccoli).


In seguito fu utilizzato anche come campetto da calcio. Veniva chiamato "Campiciellu" (Campetto).


Foto 2021. Zona Case Popolari. Una volta "La Ruota del Cavallo"


Quando non ci sono monumenti importanti, opere d'arte di rilievo o palazzi padronali di prestigio, anche le "pietre" possono raccontare la Storia di un Paese:



A PETRA A CAVALLARA (La pietra cavallara)

La "Pietra Cavallara" posta davanti all'entrata del Cimitero , viene chiamata così perché, durante la guerriglia del primo brigantaggio nel periodo pre - unitario (dominazione francese 1806-1815), vi montava un guardiano a cavallo che, vedendo i nemici, andava in paese a dare l'allarme.

Il periodo è quello dello scontro fra filo-francesi e filo-borbonici. L'orizzonte era libero, perché non c'era ancora il Cimitero e neanche la Chiusa Anania (attuale Boschetto) ed era facile scorgere gli assalitori; Infatti nel 1806 vi fu un assalto dei Francesi contro i briganti che occupavano Savelli. Nello scontro furono catturati 8 soldati francesi.




U PETRAMUNE RO CUCINARU (Grande pietra del Cucinaro)

Chiamata anche "Pietramune e Canali". Qui vi fu ucciso il 5 Gennaio 1807 Antonio Mancuso, gli fu tagliata e poi spellata la testa e posta "super petram magna in loco dicto" , "il Petramune"(grande pietra) (Dalle memorie di Don Peppuzzu Rotundo).



A TIMPA E CHIALLINO (Il dirupo di Chiallino)

Anche la grande pietra che si trova sopra la timpa di Chiallino fu testimone di un altro delitto: il 2 Giugno 1808 veniva ucciso Michele Greco. Decapitata la testa fu lasciata in Piazza e il corpo bruciato.

"in loco".


Foto 2020 - In fondo la "Timpa di Chiallino"


A PETRA RANDE (la pietra grande)

Non esiste più, Può darsi che sia rotolata e si sia frantumata in diverse parti. Adesso é rimasto solo il nome della località (strada verso S. Giovanni)


U PETRAMUNE RA COLLA SUPRANA (1) (La grande pietra nella periferia nord sotto del paese)

Non ha un nome specifico. Una volta i ragazzi lo chiamavano il "Pietramune ra Grotta ro Lupu" (la grande pietra della grotta del lupo). Fra le pietre, vi era uno spazio che si utilizzava per nascondere la legna, tagliata nelle Manche, che serviva per il falò di Natale. 



A PETRA RA MARONNA (La pietra della Madonna)

Un grande macigno della contrada Manche circondato da alcuni massi più piccoli. Questo nome fu dato  per la forma particolare che la fantasia popolare, in essa, aveva ravvisato l'immagine della Madonna.

Da questo masso di granito venne ricavato un gradino che i Savellesi di Buenos Ayres decisero di  mettere sulla soglia d'ingresso del loro Circolo in ricordo del loro paese e delle loro famiglie

Uno scalpellino forestiero, che si trovava allora a Savelli, si mise al lavoro ed esaudì la richiesta.

Alla domanda del costo del suo lavoro rispose: " Nulla; un fiasco di vino da bere alla loro salute".




E "TREMPE" E SCILLIGRIA

Guardando Savelli da Castelsilano o dalle Vigne di S.Giovanni in Fiore si notano chiaramente " "e trempe" (terreno poco praticabile) di Scilligria. Sarebbe meglio dire le località di: Scalzaporri, Campo Caria, Colasanto, Viturello, Aria del Melo ecc, che scendono verso la Valle del fiume Lese.

Fino agli anni '60/'70 il terreno degradava in terrazze con un'infinità di mura in pietra, che i nostri antenati, con sacrifici e sudore hanno trasformato in oliveti, vigneti, frutteti ecc.

Adesso, a causa la forte emigrazione iniziata in quel periodo, emerge il senso di abbandono e i terrazzamenti sono quasi scomparsi coperti dalla vegetazione spontanea.



Panorama Savelli visto da Castelsilano



Nota 1) - Colla: Periferia del paese. Campagna subito dopo l'abitato.



Alcuni di questi posti erano molto frequentati dai ragazzi (per giocare, per esplorare, per nascondersi quando non si andava a scuola...)


Hai qualche ricordo particolare riguardo a questi luoghi?

Raccontalo nei commenti.

Commenti

  1. Quanti ricordi!!!grazie per queste emozioni. Un abbraccio.

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  2. Grazie ricordii bellissimi

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  3. grazie Piero e complimenti per il lavoro che fai.

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  4. Grazie Piero, anche la ricerca che fai sui toponimi riserva sempre emozioni e sorprese sulla conoscenza della nostra storia antica.

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  5. Complimenti per la documentazione circa le località del Paese. Noi avevamo la casa in via Marina, penso una delle strade più lunghe di Savelli. Ricordo che con i miei rughitani, anche più grandi di me, avevamo formato una squadretta: la San Calogero, e andavamo a tirare "quattro calci" al Boschetto dribblando le piante di castagni.

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  6. Complimenti vivissimi per la descrizione delle località del caro Paesello. La mia casa era in via Marina, una delle strade più lunghe di Savelli, che va dalla Casa di Donna Maria fino alla Fontana Vecchia. Con i miei Rughitani avevamo formato la squadretta San Calogero e si andava a tirare quattro calci al pallone al Boschetto, dribblando le piante di Castagno. AAR

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    1. Un grazie per i complimenti e a tutti coloro che seguono questo blog. Invito a partecipare con commenti e suggerimenti. Arrivederci al prossimo articolo.

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    2. Bravissimi Piero, I miei complimenti per il tuo splendido lavoro. Se hai stampato qualche raccolta la compro più che volentieri. E molto appassionante conoscere le nostre origini.
      Ricordo benissimo alla Machina e Jocca, dove adesso c'e il bar.
      Venivano attaccati I buoi per sezionarli.
      Buon lavoro

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