FILASTROCCHE INFANTILI
Le filastrocche infantili, una volta, allietavano i giochi dei bambini, e aiutavano gli adulti a far passare il tempo e ad intrattenere i più piccoli. Ne esistono molte varianti sia in Calabria che fuori regione. In esse si guardava più la rima che una ragione ben precisa e, a volte, pur non avendo senso, diventavano dei passatempi gioiosi. Di alcune non si trovano riferimenti, altre, seppur con delle varianti, risalgono ai tempi di Federico II di Svevia. (1).
Alcune di queste le abbiamo sicuramente sentite recitare nel periodo della nostra infanzia dalle mamme, dalle nonne o dalle vicine di casa:
1) - Questa filastrocca si recitava alle spalle di un compagno battendo lievemente il pugno sulla sua schiena e alla fine si aprivano le dita della mano. Il compagno di spalle doveva indovinare il numero delle dita aperte per poter invertire i ruoli:
Tingue e tinguella
si' brutta e si' bella
Si' bella maritata
Quanti corna
jettau lla crapa?
... Cinque!
Cinque ricisti?
Male facisti
Si triri ricìe
Buonu facìe.
Tingue e tinguella ecc...
Tingue e tinguella
sei brutta e sei bella
Sei bella sposata
Quante corna buttò la capra?
... Cinque!
Cinque hai risposto?
Male hai fatto
Se avessi detto tre
avresti risposto bene
Tingue e tinguella...
Il gioco "Tingue e tinguella". Bozzetto di Piero Arcuri |
1) - Questa si cantava con il bimbo piccolo in braccio e, accarezzandolo, col dito si toccano successivamente in ordine: IL PETTO; LA GOLA; IL MENTO, LE GOTE, LE NARICI, GLI OCCHI, LA FRONTE, I CAPELLI:
Chissu è piettu palumbinu.... (il petto)
Chissa è canna de rigina... (La gola)
Chissa è varva pizzutella... (Il mento)
Chissa è bucca mangiarella... (La bocca)
Chissi su' dui pumicielli... (le gote)
Chissi su' dui candalieri... (le narici)
Chisse su'due finestrelle... (gli occhi)
Chissa è na tavula parata... (la fronte)
Chissa è vigna carricata... (i capelli)
Questo è un petto simile a quello di un colombo
Questa è un tubo degno di una regina.
Questa è una barba appuntita
Questa è una bocca che sa apprezzare il buon cibo
Queste sono due belle gote
Questi sono due candelieri
Queste sono due finestrelle
Questa è un tavolo ben apparecchiato
Questa è una vigna piena di grappoli d'uva.
2) - Questa filastrocca si cantava per propiziare la caduta della pioggia:
Chiove chiove Chiovarinu
Cà te rugnu nu carrinu (2)
U carrinu ti l'hajiu ratu
Chiove, chiove cà t'hajiu pagatu.
Scendi scendi pioggerella
così ti regalo un carlino
Un carlino ti ho donato
scendi, scendi pioggerella perché ti ho pagato.
3) - Al bambino che fa i capricci, la mamma, tenendolo in grembo, prende la mano e toccando le dita, a partire dal pollice, recita la seguente filastrocca:
Chissu vo' pane... (pollice)
Chissu u' nd'avimu... (indice)
Chissu ccchi facimu? ... (medio)
Chissu jiamu arrubbamu... (anulare)
E chiussu?
(girando velocemente il mignolo ora a destra ora a sinistra)
Chissu è llu piripirillu... (mignolo)
chine cce 'ncappa
pieju ppe r'illu!
Questo vuole pane... (pollice)
Questo non ne abbiamo... (indice)
Questo cosa facciamo?... (medio)
Questo andiamo a rubarlo... (anulare)
Questo è il "piripirillo" peggio per chi ci si trova coinvolto.... (mignolo).
4) - Filastrocca per propiziare la comparsa del sole:
Nesce, nesce sule
Ccu llu Santu Salvature
Jettamu na petra a mmare
E virimu quantu vala
Vala cinquanta
E la gallina canta
Canta lla viola
U patrune va alla scola
Ra scola jamuninde
Cà cc'è Gesù chi scindaMolrti
E ccu lle piccule palumbe.
Esci, esci sole
Con il Santo Salvatore
Buttiamo un sasso in mare
E vediamo quanto vale
Vale cinquanta
E la gallina canta
canta la viola
Il padrone va a .scuola
Dalla scuola andiamocene
perché c'é Gesù che scende
E scende con le trombe
E con le piccole colombe.
5) - Molti ricordano questa breve filastrocca che si recitava da bambini quando cadeva un dente da latte:
Santu Tiruoru
Teh u viecchiu e damme u nuovu
Forte cuomu nu chiuovu
E janmcu cu' na corchia e uovu...
San Teodoro
Ti consegno il dente vecchio e donami quello nuovo
Fai in modo che sia forte come un chiodo
E bianco come il guscio di un uovo...
Una volta caduto il dente, su consiglio delle mamme, veniva messo dentro una fessura di un muro ( non mancavano certo allora i buchi nei muri di casa.!!!...) perché nessuno potesse toccarlo o vederlo.
6) - Di questa breve filastrocca non ci sono riferimenti e spiegazioni:
- Palumbella janca janca,
Tu, cchi puorti 'ntra 'ssa lampa?
- Portu l'uogliu benerittu,
Vattiamu a Gesu Cristu.
Gesù Cristu è vattiatu,
Tuttu u mundu è 'lluminatu!
- Colomba bianca, bianca
Tu, cosa porti in questa lampada?
- Porto l'olio benedetto
per battezzare Gesu Cristo.
Gesù Cristo è battezzato,
Tutto il mondo è illuminato.
7) - Per intrattenere i bambini la mamma, dopo aver messo il figlio seduto sul grembo, recitava quesa filastrocca. Contemporaneamente le manine accarezzavano ora il suo viso ora quelle della mamma. Alla fine la carezza diventava uno schiaffetto.
Misciuzza... (3)
Parmuzza...(4)
Te pane...
Te casu...,
Te ricotta...
e tte...
'ssa bella botta?!
Parmuzza...
Ecco il pane...
Ecco il formaggio...
Ecco la ricotta...
E addesso...
Prendi questo schiafetto ...
Se la mamma era occupata nelle faccende domestiche il bambino veniva messo "ntro manganu", dentro il girello, per abituarlo a camminare |
8) - Ed ecco una breve comunissima ninna -nanna:
A ninna nanna
la ninna ninnella
u lupu s'è mangiatu
la pecurella...
O pecurella mia
cuomu facisti
quandu 'mbucca a llu lupu
te viristi....
La ninna nanna
La ninna ninnella
Il lupo si è mangiato
la pecorella...
O pecorella mia
come hai fatto
quando ti sei vista
in bocca al lupo...
9) - Ce n'é una per scongiurare la caduta dei fulmini e per esorcizzarne la paura:
Santa Varvàra
Mmienzu u mare stava
Nè de lampi nè de trona
Se spagnava.....
Santa Barbara
in mezzo al mare stava
Nè di tuoni nè di lampi
aveva paura....
10) - Se il bimbo non dorme, mangia poco o piange senza una ragione precisa, allora vuol dire che è stato "affascinatu"(colpito dal malocchio) .
Si corre ai ripari:
Chin'è statu
Chi t'ha affascinatu?
Su' stati l'uocchi, u core e la mente,
Passe affascinu ca ur'è nente!
Chi é stato
Che ti mandato il malocchio?
Sono stati gli occhi (lo sguardo della gente), il cuore, e la mente,
Passa malocchio perchè è una cosa da niente...
11) - C'era una soluzione anche per i bambini colpiti da impetigine ...
Pitijina pitijinata
Tu re vénnari si' nata
Re sabatu si' crisciuta
Re ruminica si' sprejuta...
Impetigine impetiginata
Tu di venerdì sei nata
Di sabato sei cresciuta
Di domenica sei sparita...
CONOSCETE QUACHE FILASTROCCA ?
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nota 1) - Federico II di Svevia - regnò dal 1220 al 1250, re di Sicilia, e imperatore del Sacro Romano Impero. Parlava sei lingue e fu grande promotore delle lettere nella Scuola siciliana.
Nota 2) - Carrinu = carlino. Antica moneta napoletana di argento equivalente a circa 42 centesimi delle vecchie lire, cioè 20 centesini di euro. Attribuita a Carlo 3° di Borbone, altri l'attribuiscono a Carlo d'Angiò.
nota 3) - Misciuzza: è un termine che si da' al gatto, "gattarella"
nota 4) - Parmuzza: riferito al palmo della mano.
Complimenti vivissimi, me ne ricordo alcune, molto carine. Grazie per la pubblicazione. AAR
RispondiEliminaBellissime Piero..... grazie buona serata
RispondiEliminaGrazie Piero�� Mi aiuti ad entrare in contatto con mia madre. E' con queste antiche filastrocche canzoni proverbi ecc che si riaprono le porte della sua memoria antica che per oscure ragioni rimane integra.
RispondiEliminaEmanuele
Complimenti Piero; un caro saluto a tutti voi.
RispondiEliminaErnesto
Ciao Piero alcune di queste filastrocche non erano di mia conoscenza, altre le ricordo con parole diverse. La filastrocca su Santa Barbara è più lunga e nel mio romanzo c’è tutta. Devi sapere che la sua origine è napoletana e dopo aver letto la storia di Savelli e della principessa Carlotta ho più chiara la provenienza. Grazie del bel lavoro che stai facendo
RispondiEliminaOgni cosa che ci collega al passato consolida i nostri ricordi. Non bisogna mai perdere il "bambino" che c'è dentro di noi.
RispondiElimina