A BIFANIA
L'Epifania conclude il ciclo delle feste natalizie e in sé racchiude tradizioni, credenze e superstizioni che mischiano riti cristiani con quelli pagani. Possiamo dire che è una notte magica, una notte dove possono accadere cose strane per grandi e piccini.
La cena, la sera della vigilia, deve essere abbondante e si consumeranno il pane e i dolci preparati per le festività. Nel ricordare i discepoli di Gesù e per un messaggio beneaugurante del nuovo anno, bisogna consumare 13 frutti (mele, pere, fichi secchi, noci, castagne, uva, arance, mandarini, melarance, finocchi, nocciole, mandorle e i lupini dolci, che non devono mai mancare).
Anche gli animali domestici avranno un trattamento alimentare abbondante per evitare imprecazioni nei confronti dei padroni e per ringraziarli dell'aiuto che danno nel lavoro dei campi.
La leggenda vuole che nella notte dell'Epifania:
- gli animali parlino;
- le piante fioriscano all'improvviso e diano frutti;
- i fiumi scorrano miele;
- e le fontane, olio;
- gli oggetti più insignificanti si trasformino in oro.
La tavola della cena non va sparecchiata perché in questa notte anche gli spiriti dei defunti torneranno alle loro case e dovranno trovare la tavola imbandita e la casa illuminata.
La sera della vigilia, i bambini metteranno una lunga calza di lana grezza appoggiata ad una sedia o appesa al camino. La notte passerà nell'impaziente attesa dei doni o del carbone.
Anche in questa occasione "a Focara" sarà presente nei consueti spazi del paese.
La notte "ra Bifania" è la notte dei sogni e ognuno sognerà la sua fortuna. Prima di andare a letto reciterà per tre volte questa filastrocca:
Stasira ch'è la sira 'a Bifanìa,
'nsuannu me vena a furtuna mia;
si è de bene,
na tavula parata
e nna vigna carricata,
si è de male,
nu fuocu ardente
e nna jumara currente. (1)
(continua qui con la versione completa di G.Gentile)
Stasera che è la sera dell'Epifania,
mi verrà in sogno la mia fortuna;
se è buona,
sognerò una tavola abbondantemente imbandita,
e una vigna ricca d'uva,
se è cattiva,
sognerò un fuoco ardente
e una fiumara corrente.
Oppure
Stasira ch'è la sira 'a Bifanìa,
'nsuannu me vena 'a furtuna mia,
si è de bene.
'na tavula parata
e 'na vigna carricata;
uartu ccu foglie
vaju e nde cuagliu;
si pue è nde male,
sunu spine pungenti,
e duluri pussienti.
Stasera che è la sera dell'Epifania,
mi verrà in sogno la mia fortuna;
se è buona
sognerò una tavola abbondantemente imbandita,
e una vigna ricca d'uva,
orto con verdura
vado e raccolgo;
se è cattiva
sono spine pungenti
e dolori forti.
Quest'altra più moderna che esiste in diverse versioni, a seconda delle regioni, a volte veniva recitata con voce grave, camuffata e cadenzata dagli adulti e ciò metteva apprensione e timore nei bambini:
La Befana che vien di notte
con le scarpe tutte rotte
col vestito alla romana:
Viva viva la Befana ( oppure: quante è bella/brutta/simpatica ecc...la Befana)
La Befana è un personaggio di estrazione popolare, viene presentato come figura mitica, una vecchia strega brutta ma benefica, che porta doni.
Quadretto di Piero Arcuri. |
Al mattino, il giorno dell'Epifania, con grande curiosità, subito verso il camino ad aprire il calzettone, non sempre, pieno di doni: caramelle, confetti, frutta, un torroncino e qualche spicciolo per i bambini buoni. Per quelli cattivi : torsoli di cavoli, cenere e carbone a chilometro zero. Monito ad essere più buoni per il futuro.
La tavola un po' scombinata dagli adulti, illudeva i bambini del "passaggio" della befana e delle anime dei defunti.
Da bambini capitava di sognarla, ma il desiderio, seppur timoroso, era di poterla incontrare quando si andava vicino al camino per ritirare i doni.
Svaniti i sogni, passata l'ingenuità dell'età, ormai lontano il periodo dell'infanzia, ci piace pensare che certe figure siamo realmente esistite, di avere visto passare veramente la befana per il camino e che il tempo passato sia stato veramente il periodo dell'"Età Felice".(2)
Quadretto di Piero Arcuri AUGURI... SOGNI POSITIVI E BUONA BEFANA A TUTTI
|
nota 2) "Ricordi dell'Età Felice" immaginario di persone, tradizioni, luoghi e giochi del passato di Piero Arcuri
Semplice chiara eccellente
RispondiEliminaGrazie.
Elimina