SCAMBIO...DI CORTESIE FRA PAESI

Un tempo il paese racchiudeva un popolo e in esso si identificava. Il senso di appartenenza era molto forte e ognuno si sentiva in dovere di difenderlo, a volte, oltre ogni ragionevole misura. Insomma c'era un campanilismo esagerato. Per rimanere al nostro territorio basta ricordare le partite di calcio di una volta che, seppur semplici amichevoli, diventavano momenti in cui il confronto sportivo c'entrava poco. La "rivalità" che c'era fra i paesi ha indotto il popolo a scambiarsi delle "cortesie in rima" con frasi non sempre cordiali che sono rimaste proverbiali e durano ancora nel tempo.

Le brevi rime, che saranno citate, vogliono rimarcare le presunte "caratteristiche del paese o degli abitanti". Queste spesso venivano e vengono tuttora ripetute fra amici per prendersi scherzosamente in giro.

  

Ecco le rime riferite agli abitanti dei paesi vicini:

Cerentinisi

chiappi e 'mpisi (1)

vattiati a nu timpune

ccu capu nu curzune.


Abitanti di Cerenzia

gente da forca

battezzati su una collina

con la testa di un serpente.


- - -


Caccuri e Cerenzia 

su lli paisi ra ciutìa.


Caccuri e Cerenzia

sono i paesi della stupidità.


- - -


Gienti e Sangiuvanni (in Fiore)

nè ppe amici nè ppè cumpagni.


Abitanti di San Giovanni (in Fiore)

né come amici, né come compagni.


- - -


E' miegliu nu serpente re vicinu

e no nu caru amicu cusentinu.


E' meglio avere un serpente vicino

e non un caro amico di Cosenza.


- - -


Si viri nu griecu e nu lupu

ammazze u griecu e lasse u lupu


Se vedi un albanese e il lupo

uccidi il greco (2) e lascia libero il lupo.


- - -


Gente e Cirò

a matina ca sì a sira ca no.


Abitante di Cirò

la mattina dice sì, la sera dice no.( Non ci si può fidare)


- - -


Gente e marina

futte e camina.


Gli abitanti che vivono vicino al mare

fregano (se ne infischiano di tutto) e vanno avanti.


- - -


Signu e Perage, lu vizzu me tira

e lla grancuzza la sacciu minare.


Sono di Pedace, il vizio mi attira

e so imbrogliare.


Infine un avvertimento per i savellesi:

Si a Savella nu' ttiegnu furtuna,

me vaju scavu na grutta a Berzina!


Se a Savelli non ho fortuna,

vado a scavarmi una grotta a Verzino.

Verzino è il paese delle grotte. In passato molti savellesi si sono trasferiti  in questa località in cerca di territori coltivabili.


"Sumpuartu" (sottopassaggio, stradina coperta sotto le case).
- Via Colombo-  Attraversando questo vicolo si arriva in piazza Precone.

Di Savelli si dice:

Savella e nun Savella

ierti, pendini e male vie, 

assai mulini e picca granu, 

carne e zimbaru...

e pane e

jarmanu.


Savelli e non Savelli

salite, discese e vicoli stretti e sgarrupati,

molti mulini e poco grano.

carne di caprone e pane di segale ( più scuro del pane comune).

Savelli - "Minella"(vicolo) via Giglio .
 

Questa ultima filastrocca mi offre l'occasione di rimandarvi ad un prossimo articolo sui mulini.



Storie di Savelli è su Facebook e su Instagram @storiedisavelli


Nota 1) - Chiappi e 'mpisi = gente da forca ( espressione del dialetto napoletano)

Nota 2) - Si fa riferimento agli abitanti, di Pallagorio, di S. Nicola dell'Alto e di  Carfizzi, paesi dove si parla un' antica lingua  albanese,  però gli abitanti vengono chiamati "greci". I greco-albanesi arrivarono in questi paesi  intorno al 1500 e ripopolarono la zona..

Commenti

  1. Grazie! Alcuni li citavano i miei genitori, altre non le conoscevo.

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  2. Piero ti sei dimenticato
    Malaritta a casa duve u cutrunise trasa.
    Ciao Lucrezia

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  3. Ciao Piero, quella dei cerentisi mpisi non la sapevo.Bravo continua sempre .
    Mena T.

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  4. Alcuni me li ricordavo, altri non li conoscevo. Complimenti. Li farò vedere a mio fratello Tommaso che li citava spesso. Buon lavoro. Tonino Arabia

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