IL GENERALE SCIUMBATA
Il generale Sciumbata nacque a Savelli (KR) il 10/1851 da Antonio, oriundo di Rizzuti, frazione di Colosimi (CS) e da Margherita Tallarico, anche lei cosentina.
Antonio Sciumbata, padre del generale, era fattore del Barone Ferrari.
Frequentò il ginnasio a Scigliano (CS), il liceo a Cosenza e l'Università, facoltà di medicina, a Bologna.
Chiamato alle armi ancora studente, quand'era sergente, laureatosi volle continuare la sua attività di medico nell'esercito e durante la guerra d'Africa del 1896.
Col grado di capitano fu capo reparto (primario) del reparto di chirurgia dell'Ospedale Militare di Napoli:
Durante la guerra del 1915/18 raggiunse l grado di Tenente generale Medico e capo della Sanità Militare Italiana.
Sebbene vissuto a lungo e lontano da paese natio, il generale Sciumbata fu generoso e affettuoso con tutti i concittadini che casualmente incontrava negli ospedali, curandoli particolarmente.
Collocato a riposo dopo la fine della guerra ebbe vita breve.
Prima di morire, per testimoniare la sua devozione al paese natio donò al Comune le sue medaglie e una somma di denaro per gli alunni poveri che frequentavano le scuole elementari:
Le medaglie, purtroppo, per i continui spostamenti degli uffici comunali sono scomparse: non avevano valore venale, ma simbolico. Ciò non toglie che dovevano essere ben custodite e conservate in ricordo del Generale che non fu onorato dagli Amministratori Savellesi nemmeno dedicandogli una strada.
In compenso è rimasto il detto: "Fare la fine delle Medaglie e Sciumbata", ossia non sapere conservare qualche cosa importante, causandone la perdita.
(Racconto integralmente tratto da "La Memoria " di G:B: Maone)
Interessante la foto con i balilla. Il periodo del ventennio fascista a Savelli è sempre rimasto avvolto in un nebbia fitta.
RispondiEliminaSe non ricordo male di fronte alla putiga e pitazzu c'era una scritta in merito.
Buona sera. I tuoi articoli sono sempre interessanti e pregni.
RispondiEliminaÈ stato molto emozionante vedere nella foto mio nonno Vincenzo Greco e mio zio (fratello di mia nonna da parte di mamma) Vincenzo Lepera detto Paciuaccu..
F. G.
Mi ricordo tutti i reduci e il monumento ai caduti così come nella foto
RispondiEliminaM. F.
Onorare i cittadini emeriti è un dovere sacrosanto. Purtroppo nei nostri paesi spesso vanno nel dimenticatoio.
RispondiEliminaGli scritti servono. Se tu non avessi trovato questo scritto di Maone, del generale non ci sarebbero tracce.
Salutissimi
Carlo D.
Onore alla Sua memoria.
RispondiEliminaBuongiorno che belle storie grazie 😘
RispondiEliminaA. L.