"IL SAVELLESE": il miracolo di un giornale

Nell'estate del 1977 e del 1978 l'argomento di cui si parlava spesso, durante le ferie, era la necessità di creare un collegamento fra i vari gruppi di emigrati sparsi in Italia, in Europa e oltre Oceano

Stava nascendo l'esigenza di scambiarsi notizie, di creare un legame con il Paese, ma non doveva essere una mera operazione di nostalgia.

 Per affrontare al meglio questo progetto ci furono degli incontri preparatori, come il convegno dei Savellesi di Torino tenutosi a Chiavari (GE) nell'autunno del 1978, con l'obiettivo di prendere contatti con gli emigrati in Liguria, in Toscana, in Piemonte. 

Nello stesso anno, 1978, si costituì, nel milanese, il Circolo culturale-ricreativo "Sila Grande", aperto a tutte le persone provenienti da questo territorio che ribadiva l'importanza di un giornale come organo di collegamento di una comunità sparsa per il mondo. 

L'iniziativa, partita dal Prof. G. B, Maone, fu accolta con entusiasmo da tutti che non fecero mancare il sostegno morale ed economico. Molte furono le difficoltà, superate con la grande e entusiastica accoglienza riservata al giornale. 

Il primo numero vedeva la luce con questa testata:

"IL SAVELLESE" In Italia e nel Mondo
Mensile di cultura popolare - di informazione - e di collegamento degli emigrati savellesi.


e apparve nel Gennaio del 1979 diretto dal Prof. Michele La Torre, con Giovan Battista Maone che ne curava la redazione e l'amministrazione.

2003: Prof. G.B. Maone, promotore dell'iniziativa

La nascita de "IL SAVELLESE"
 (immaginata da un emigrato)
(Un gruppo di savellesi s'incontra in una casa per chiacchierare, parlano di caccia, di lupi, di vino, di emigrati... e da lì nasce l'esigenza di fondare un giornale. )

...Unu mustrau na littara e n'amicu
ch'era partutu ncerca re furtuna
ruve cce stava scrittu che ogni notte
sugnava de Savelli assai luntanu.

S'azau de scattu lu cchiù 'ntraprendente
re nume Giambattista e Professore
disse ccu vuce forte alli prisienti:
"Amici amìu e fundare nu giurnale"

"a cosa a de servire è priestu rittu:
nente ospitalità a puliticanti
ma dire ca l'amure re Savelli
è vivu pei luntani e pei prisienti".

Tutti se dichiararunu disposti
a fare sacrifici ppe le spise
cussì nascìu lu primu fogliu
a cui fu datu nume "IL SAVELLESE"...

La nascita de "IL SAVELLESE 
...Una persona mostrò una lettera di un amico
che era partito in cerca di fortuna
in cui c'era scritto che ogni notte
sognava Savelli che era lontana.

Si alzò di scatto il più intraprendete
di nome Giovan Battista, il professore
e disse con voce decisa ai presenti:
"Amici dobbiamo fondare un giornale".

"E' presto detto a che cosa deve servire:
niente ospitalità ai politicanti,
ma dire che l'amore per Savelli
 è vivo per i vicini e per coloro che sono lontani".

Tutti si dichiararono d'accordo
e disposti a contribuire alle spese: 
Così nacque il primo foglio scritto
a cui fu dato il nome:" IL SAVELLESE"...

Una testata simile, "IL SAVELLESE" fondata nel 1928, veniva pubblicata a Buenos Ayres (Argentina) come organo ufficiale della Società Savellese di Mutuo Soccorso.

IL SAVELLESE, il giornale degli emigrati in Argentina

Riporto per comodità di lettura la poesia di Francesco Greco collocata accanto alla testata:

AL MIO PAESELLO

In cima ad un bel colle della Sila
Sorgi superbo o dolce mio paesello
Che, pur essendo da me tanto amato.
Un bel dì, con gran dolore, ti ho lasciato.

Notizie da "IL SAVELLESE" dell'Argentina Aprile 1992.

1991: Da "IL SAVELLESE" dell'Argentina
Festa di San Pietro e Paolo, Patroni di Savelli

Due periodici, uno al di là dell' Oceano, nati in tempi diversi, che avevano lo scopo di creare un punto d'incontro e di  collegamento fra una comunità che il tempo e le vicissitudini socio economiche avevano allontanato dalla loro terra. 

Savelli, piccolo paese della Sila Grande, sull'esempio dei conterranei argentini, ha fondato un giornale, "Il Savellese", attraverso cui era possibile conoscere nascite, lutti, lauree, cresime, matrimoni, notizie di natura politica, sociale e culturale ecc... e dava la possibilità di  diffonderle fra tutti coloro che idealmente e affettivamente erano legate al paese,

In poco tempo "Il Savellese" è diventato uno strumento vivo di comunicazione e di informazione; tanto atteso da coloro che vivevano lontano, da fare invidia ai paesi vicini che, seppure con un numero di abitanti maggiore, non erano riusciti a realizzare una tale iniziativa.

Punto d'incontro e di collegamento fra tutti gli emigrati savellesi sparsi per il mondo: in Argentina, in America, in Canada, in Brasile, in Australia, in Africa, in Europa e nelle varie regioni d'Italia. 

Un foglio che ha fatto diventare vicina la lontananza.

Tabella del costo della stampa e della spedizione nelle varie località.

"IL SAVELLESE", un giornale che ha fatto un miracolo, ha riavvicinato amici, parenti, conoscenti  attraverso le notizie, le proposte, le iniziative che vi venivano pubblicate.

Ha fatto incontrare i Savellesi di varie generazioni sparsi per il mondo, basta ricordare che dal 1881, anno del primo emigrato savellese (Giuseppe Paletta), al 1960 oltrepassarono l'oceano una moltitudine di Savellesi; altri 2.000 emigrarono verso L'Europa e nel Nord Italia, pertanto i potenziali lettori dei due giornali rappresentavano un numero considerevole di persone.

"IL SAVELLESE", un mensile che, una volta arrivato nelle case, riuniva tutta la famiglia che si confrontava per commentare le notizie, le novità, le informazioni , le poesie, i racconti, le nascite, i matrimoni, lo sport, i fatti di natura politica politiche ecc.... 

Nelle località dove erano presenti molti emigrati nacquero delle redazioni che inviavano notizie e informazioni.

Il Circolo Silano di Torino, il Circolo Sila Grande di Milano e l'Associazione di Mutuo Soccorso dei Savellesi di Buenos Ayres, sono diventati punti di riferimento e di collaborazione.

La redazione, con sede a Crotone, guidata dal Prof. G.B. Maone, organizzò un'anagrafe degli emigrati, per sapere il numero e dove risiedevano.
Si stabilì una quota d'iscrizione per abbonarsi al giornale; nacquero le redazioni a Milano, a Torino, a Genova, in Toscana, a Savelli, al Villaggio Pino Grande, a Roma, a Napoli che periodicamente fornivano notizie che poi venivano pubblicate.



Ecco alcuni articoli tratti da "Il Savellese" pubblicati  nell'Agosto 1980:
   





Se non ricordo male, la pubblicazione del giornale durò più di vent'anni. 

Cambiata l'emigrazione, cambiato il mondo, arrivate forme di comunicazione, più veloci, più immediate, la lettura cartacea ha perso vigore, il nostro giornale ha cessato le pubblicazioni, ma i suoi articoli conservano la memoria del tempo, raccontano la nostra storia e rinvigoriscono i nostri ricordi. 

La rilettura di qualche articolo ci fa tornare indietro nel tempo:

Articolo da "IL SAVELLESE" 1981



Partecipanti alla corsa campestre.
Da sinistra in piedi:
- Elena Pontieri
- Allevato
- Maria Grazia Bilotta
-?
- Paola Tallarico

Sedute:
- Saveria Levato
- Liuzzo
- Maria Pontieri
- Maria Tallarico


Estate 1981
Nella foto: Maria Pontieri
Gara podistica: Partenza dalla Fontana Vecchia, arrivo a Piazza Casalinuovo




Articolo da "IL SAVELLESE"  Marzo 1981

In questo articolo pubblicato sul numero di Marzo del 1981 il compianto, caro amico Gino Gentile, si faceva portavoce, dopo una visita fatta agli emigrati in Argentina, di una proposta da fare all'Amministrazione Comunale di Savelli, affinché intitolasse una via dedicata alle numerosa comunità savellese in Buenos Ayres.

Il desiderio dei Savellesi d'Argentina era quello di intitolare una via a Lomas del Mirador, località dove si era insediato il maggio numero di emigrati savellesi.

Colgo l'occasione per rinnovare la richiesta alla futura Amministrazione, perché possa esaudire, seppur in ritardo, tale desiderio.


ESODO

(Alla mia gente che, a massa, diserta il paesello natio)

Hai seminato sulla terra brulla
per secoli, mia gente!
Hai scavato con l'unghie nelle pietre
sperando, un giorno, di vedere il frutto
su quei tuoi colli sterili, lavati
dal tempo inesorabile; seccati
come il seno delle tue donne vecchi
innanzi tempo, mute, desolate
pel dolore dei figli messi in croce:

E sei rimasta avvinta a quelle rocce
come l'oleandro e il pino:
Sei vissuta di foglie come il bruco
e di un pugno di noci e di castagne;
il pane sempre poco...
poiché pesante non fu ma la spica.
Non sapevi altre vie, non conoscevi
 l'immenso mondo e rimanevi chiusa,
come lumaca, nel dolore antico!

Ora sei sveglia dal letargo, e lasci
il misero paese screpolato
siccome un cimitero abbandonato,
trascinando con te la vecchia Croce,
per il novello Golgota.
Ma il ricordo del nido che hai lasciato
- povero come sei-
ti rimarrà nel cuore cesellato
e mai ti darà pace,
quella pace che altrove cerchi invano.

(Francesco Greco - il poeta emigrato -) (1)


Nota 1) - Francesco Greco: nacque a Savelli nel 1898, frequentò le scuole elementari in paese: Non ancora ventenne, partì per il servizio militare (1917) che durò quattro anni. Dopo il congedo partì per il Nord America. Nel 1942 fu chiamato a far parte dell' Esercito Americano. Ha fatto il costruttore e l'agente immobiliare. Le sue poesie dialettali sono state stampate a Buenos Ayres da Fernando Gualtieri nel 1932. I canti della solitudine e L'anima allo specchio , poesie in lingua italiana, sono state stampate a Bergamo da "La Nuova Italia Letteraria" nel 1956 e nel 1964. Morì all'età di 69 anni a New York nel 1967.

Commenti

  1. Ottimo strumento per tutti noi che viviamo lontano dal nostro paese. Grazie Piero
    E. P.

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  2. Fu protagonista delle lotte contadine nel 1921 con il soprannome di "Bombacci" FLevato Roma

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  3. Savelli online http://www.savellionline.it/fset.htm

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  4. Per tanti anni arrivava il Savellese, poi è sparito, e non abbiamo più avuto notizie del paesello, le iniziative ci sono state, ma non si sa il motivo per cui sono venute meno,tutto cambia!!
    C. D. L.

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  5. Mi ricordo che anche mio padre lo riceveva in Germania 😉se non erro pagava d'estate la quota per riceverlo durante l'anno 💪🏽
    Sandra

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