LA MEMORIA DELLE PERSONE - ANEDDOTI, FATTI, PERSONAGGI

I racconti brevi a volte divertenti, a volte tragici, gli episodi curiosi, le notizie particolari... hanno sempre animato la vita delle comunità. Si può dire che spesso l'hanno anche raccontata e caratterizzata.

Evocare personaggi, racconti e aneddoti più o meno curiosi, che una volta venivano raccontati davanti al focolare, in osteria, seduti su un muretto, fa diventare tutto Memoria

La Memoria così si trasforma in Storia che si tramanda

E' la cosiddetta Storia Minore, è la Storia delle persone umili, di chi ha fatto sacrifici per sopravvivere, di chi ha lottato per un pezzo di terra. 

E' la Storia fatta anche di azioni semplici che sono rimaste nel tempo, nella memoria popolare ed è per questo che non vanno dimenticate, anzi vanno ricordate e raccontate.

1992.
I saggi, seduti sul muretto della piazza del paese, raccontano e si raccontano...

Da sinistra:
- Zu Franciscu u Cistaru
- Lepanto
- "Cullurella"
- Salvatore Cristiano
- ?
- ?
(Si accettano integrazioni sui nomi))

 I seguenti racconti sono tratti dalle "Memorie" di G:B: Maone.


-1-

"E PUSATE"

(Le soste)

Mastro Giovanni Rotundo, sebbene il fisico non l'aiutasse, era un ottimo maestro fabbro.

Pur non riuscendo, per il suo handicap, ad usare pesanti martelli, insegnava con la parola il mestiere ai discepoli.

Ammalatosi gravemente sentì il bisogno di confessarsi con il Parroco, al quale, tra un peccato e l'altro raccomandava :

  "Arcipré! E pusate!"

" Arciprete!!... Le soste!"

Per la cronaca "e pusate"  erano le soste (in tutto tre) che si facevano durante l'accompagnamento funebre, con la lettura di alcuni brani del Vangelo in favore dell'anima del defunto.

E Mastro Giovanni, pur non essendo un gran peccatore, voleva quest'ultimo adempimento per entrare in Paradiso.

1924 - funerale -
Via Roma verso il cimitero prima della costruzione del terrapieno con i ferri laterali


-2-

PIPARUOGNI FUOCO e ZUCCARU

(Peperoni fuoco e zucchero)

Fra i tanti ambulanti che frequentavano Savelli vi erano quelli che portavano la frutta, la verdura e prodotti vari della campagna.

La merce veniva esposta nelle cassette di legno e nei sacchi nella piazza principale del paese.

"Dammi un chilo di peperoni piccanti" 

diceva il compratore al venditore. E questi, affondando le mani nell'unico sacco rispondeva: 

"Pigliali sunu nu fuocu"  

"comprali sono un fuoco"

Un altro acquirente, giunto dopo un po', li voleva dolci. E il rivenditore, servendosi dello stesso sacco, rispondeva:  

"Su' dduci cu nu zuccaru" 

"sono dolci come lo zucchero"

Un terzo acquirente, giunto dopo poco tempo, non ebbe il tempo di formulare la sua richiesta, perché, venditore ambulante non avendo altre alternative, fu pronto ad interromperlo dicendogli: 

"Sunu cu le bue tuni" 

"Sono come li vuoi tu"

E così con gli stessi peperoni furono accontentati tutti.

Un venditore ambulante per le vie del paese

-3-

"UN SINDACO SBRIGATIVO"

Negli anni '50, per qualche tempo, fu Sindaco di Savelli il capo-mastro muratore Giuseppe Arabia. 

Uomo dedito più al lavoro che alla politica, accettò l'incarico per dovere civico, amministrando con giustizia e rettitudine.

Il suo tempo libero, specialmente il tardo pomeriggio e la sera alla conclusione del suo lavoro, lo dedicava ai suoi doveri amministrativi. 

Infatti correva subito in Comune per "servire il pubblico".

Un giorno fu richiesta la sua presenza per registrare le pubblicazioni di un matrimonio, ma gli sposi arrivarono in ritardo.

"Mastro Peppino" evitò ogni lamentela per il contrattempo, attendendo il momento opportuno per esplodere.

Celebrato il rito e registrato l'atto, in presenza dei testimoni, guardò fisso gli sposi e li diffidò:

"Avete 180 giorni di tempo per celebrare il matrimonio; cercate di sbrigarvi perché io non posso perdere altro tempo per voi"

Quel giorno ne aveva perso fin troppo, attendendoli a lungo... 

Anni '70
Incontro per discutere sulle tematiche di sviluppo di Savelli tenutosi nella sala parrocchiale con la presenza di ex amministratori.
 
Da sinistra:
- Vincenzo Manfredi, sindaco in quel periodo,
- Salvatore Frontera (Savoia),
- Mastro Peppino ( Giuseppe ) Arabia.
- Moderatore Peppe Chiarello ( Mustazzu)


-4-

"A MULA E PARROTTA"

(La mula di Parrotta)

Il mulo, animale robusto, abituato allo sforzo fisico veniva utilizzato come animale da soma e particolarmente per il trasporto di legna da ardere.

Parrotta era un contadino che aveva una bella mula, però a causa delle amorevoli cure che riceveva dal padrone era diventata capricciosa e disobbediente.

Spesso non voleva il basto, non voleva uscire dalla stalla, tirava calci.

Era diventata intrattabile e intollerante, testarda "come una mula", tanto da passare alla storia, col modo di dire, attribuite a persone bizzose, irritabili :

                                              " SI ZILLUSU CU A MULA E PARROTTA"

"Sei intrattabile come la mula di Parrotta"


Uno degli ultimi muli a Savelli 
all'abbeveratoio della Fontana Vecchia. anni '90/2000.

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GRAZIE A VOI CHE LO SEGUITE
E
AUGURI A TUTTI DI SERENE FESTIVITA' PASQUALI

Qui trovate qualche articolo inerente alla festività della Pasqua

Commenti

  1. Quello vicino a zio Nicola cullurella secondo me è salvatore cristiano (il padre si Mario che aveva il bar in piazza)
    M. F.

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  2. Quello dei peperoni doveva essere " u strongulise " , mastro Vincenzo o Ciccio (?)
    Diceva : cum'i vo gio , duci o vrujenti ? ...maria

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  3. Mio padre diceva sempre quando doveva giudicava una persona di mala fede, " ha lli vizi rá mula e malugunnella" era la stessa? Parrotta era il cognome forse?

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  4. Fantastico Piero, ormai non trovo più aggettivi 💪🤗🤗🤗
    Rosario Sacco

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  5. Gli ultimi due uno è Pantuso se non erro fortunato e Frontera Biagio (ricordo che lo chiamavano zuu Biasi)
    M. F.

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  6. Sempre molto interessanti queste pillole di storia: grazie e complimenti, Pierì!
    f.ch.

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  7. Ciao Pierino, ti ringrazio molto, la realtà dei nostri genitori è difficile da ricostruire veramente. Le tue ricerche sono molto interessanti per tutti noi. Colgo l’occasione anche per augurarVi una serena Pasqua.
    A. V.

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  8. Ciao, complimenti vivissimi per l'anniversario del Blog. Le notizie storiche sul Nostro Paese ci fanno rivivere le nostre origini e le foto storiche ci ricordano i nostri cari. Tonino Arabia

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