IL BATTESIMO - LA CRESIMA
Gli sposi Pietro e Maria, dopo la nascita del figlio, devono pensare ad organizzare i riti religiosi del Battesimo e della Cresima.
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Battesimo anni '50. |
Il battesimo, nei tempi passati, non veniva celebrato nei primi giorno di vita del bambino/a, a volte si preferiva aspettare il secondo figlio per potere fare una festa unica, dato che la cerimonia richiedeva il sostegno di una certa spesa.
Però non sempre avveniva così, molte famiglie preferivano farlo a tempo debito, altre rinviavano la cerimonia.
In entrambi i casi l'adempimento religioso assumeva una certa solennità e veniva organizzato seguendo particolari consuetudini.
Alla cerimonia venivano invitati parenti ed amici.
Il battezzando, se piccolo, veniva portato in braccio dalla nonna materna o da altra parente della madre; se grandicello, veniva accompagnato per mano ("mbarella") dal padrino e dalla madrina.
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Battesimo anni fine '40 |
Il ruolo di "parrinu"( padrino), per il primo nato, veniva assegnato al compare d'anello, il ruolo di "parrina" veniva dato all'amica più intima della mamma o a una parente, la quale si era guadagnata questa investitura per il fatto di aver tagliato, per la prima volta, le unghie al neonato/a.
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Foto da Savelli nella tradizione e nelle Storia vol-II (Pericle e G.B. Maone) |
Questi ruoli venivano anche affidati a persone che nel paese godevano di un certo prestigio per poter avere in seguito dei vantaggi, visto che si veniva a creare "U Sangiuvanni"(San Giovanni) (1).
Alla cerimonia prendevano parte amici e parenti che accompagnavano in Chiesa il battezzando.
Per l'occasione si portava in chiesa "na cannata" (un boccale) piena d'acqua, che veniva versata nel fonte battesimale e "nu pane" (un pane) che veniva donato al sacrestano.
In questa occasione non mancano i doni.
Il padrino e la madrina, separatamente, regalavano al figlioccio oggetti d'oro, oppure denaro. Valore e quantità dipendevano dalle possibilità personali.
Un altro regalo, in denaro, veniva fatto: alla persona che aveva portato in braccio il bambino e al ragazzo/a che aveva portato il boccale in chiesa.
Un ultimo regalo, di diritto veniva fatto all'ostetrica ("a levatrice") che aveva fatto nascere il bambino/a, presente anche lei alla cerimonia.
Finita la cerimonia il padrino annunciava con un certa enfasi:
"L'amu fattu cristianu !"
"L 'abbiamo fatto cristiano"
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Anni '60 - Battesimo alla Chiesulella |
Si ritornava a casa per i festeggiamenti con dolci, liquori e balli. Lungo la strada venivano lanciati: confetti, caramelle da amici e parenti in segno di augurio.
I genitori ricambiavano i doni ricevuti regalando al compare e alla comare camicie e oggetti di vestiario.
Bisogna precisare che per effetto di questo rito si formava fra tutti i componenti citati una specie di parentela spirituale che veniva considerata sacra.
I genitori e i padrini, da questo momento in poi , non si chiameranno più per nome, bensì "compari" gli uomini e "comari" le donne (2).
Anche il padrino e la madrina diventeranno a loro volta compare e comare: mentre il ragazzo/a diventerà "figliano/a" e nutrirà grande rispetto e stima nei loro confronti.
Il padrino, in special modo, acquisterà grande autorità sul figliano e ne diventerà consigliere e protettore. Anche i coniugi dei battezzanti diventeranno padrini del/la ragazzo/a e compari per i genitori.
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Battesimo inizi anni 50. Salita che dalla fontana "U Nutaru" porta al "Timpariellu". Notare il selciato. (Qualcuno diversamente giovane potrebbe riconoscersi nei ragazzi di allora) |
LA CRESIMA
Non c'è molto da dire su questo secondo sacramento per quanto riguarda la nostra tradizione.
Spesso si riceveva la cresima in ritardo o in età adulta, o per disinteresse della famiglia o perché le visite del "Cresimatore", così veniva chiamato, erano rare, anche per la vastità della Diocesi.
Per la Cresima non si faceva festa. Il padrino faceva un dono simbolico, che non veniva ricambiato.
Anche in questo caso la parentela spiritualmente si allarga, viene ritenuta sempre sacra, ma non è così intima come quella del battesimo. Nei nostri piccoli paesi fra parentele vere e proprie e parentele spiritali è difficile trovare delle persone che siano completamente estranee tra loro.
Nota 1) - Sangiuvanni ( San Giovanni): usanza popolare che stabilisce una relazione fra due persone cumpari e cummari (compare e comare): Il legame avviene mediante due capelli, uno del compare e uno della comare, attorcigliati e dispersi nell'aria il giorno di San Giovanni.
Nota 2) - Due persone, compari e comari, legate dal battesimo o dalla cresima del/la bambino/a che assume il nome di "figlianu" (figlioccio), mentre il compare e la comare assumono il nome di "parrinu e parrina". (Dal vocabolario di Lingua Calabrese di Gino Gentile).
Grazie Piero x ricordarci le nostre tradizioni, sperando di onorarle sempre come lo facevano i nostri genitori.
RispondiEliminaGrazie Piero Io ho ritrovato le foto del mio battesimo. Che emozione
RispondiEliminaElena M.
Io insieme a mia sorella e mio fratello ci siamo battezzati, avevo sette anni. Lo ricordo benissimo. Angelo Lio
RispondiEliminaMia mamma nel 1946 voleva fare battezzare mia sorella ad un certo Gurgiariallu. Il quale era del PCI; il prete di allora (DC) non lo permise. Successe il finimondo; anche perché era il primo sagiovanni che capitava a quel signore. Mia mamma, per calmare le acque, promise a quel signore che se avesse avuto un altro figlio glielo avrebbe fatto battezzare. Fu così che quel gran bravo e distinto signore divenne mio padrino!
RispondiEliminaIl commento precedenre rispecchia la situazione politica e sociale del tempo.
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