I RITI DEL MATRIMONIO

Trascrivere notizie sul matrimonio secondo l'usanza di una volta nel nostro paese significa scrivere la cronaca di un amore di due promessi sposi. Infatti, per arrivare al fatidico "Sì", bisognava attraversare una sequenza di riti e di manifestazioni: balli, musiche, pranzi, che duravano molto tempo. Tutto ciò in mezzo a una coreografia di personaggi, amici, parenti, familiari, che non erano affatto secondari in tutta la vicenda.

Anni '30 - Cinque matrimoni in costume presso la Chiesa Madre.
                                                  Osservare la scalinata come era una volta. 

Per comodità lo sposo si chiama Pietro, la sposa si chiama Maria. Entrambi figli di massari (1). L'occasione per far nascere il loro amore può essere data da comuni interessi di lavoro dei genitori, dalla vicinanza delle abitazioni o da uno sguardo timido lanciato durante le festività religiose(2). 

Col passare del tempo gli sguardi diventano più audaci, tali da far nascere qualche commento da parte degli amici o qualche sospetto dei genitori che, comunque fanno finta di non sapere, per non compromettere l'onorabilità della ragazza. Genitori che, nel loro breve ragionamento, affermano dentro di loro: "Pietro deve andare ancora al militare, quando tornerà si vedrà".

Pietro, prima di partire per il Distretto troverà il modo di dire qualche parola di affetto a Maria che, arrossendo, lo saluterà.

In partenza per il Distretto Militare

In occasione della sua prima licenza, Pietro troverà l'occasione di entrare in casa di Maria, non da fidanzato ma da amico. Parlerà, al focolare, con la sua famiglia della vita militare, dell'Alta Italia, di tante altre cose , ma non dell'amore che nutre per Maria.

1942 - Soldati in congedo in occasione della Festività di San Pietro e Paolo

Il servizio militare dura parecchi mesi, Maria nella lunga attesa, lavora al telaio per completare il suo corredo, perché tutto deve essere  pronto per la data del suo matrimonio (3).

Giovane savellese in divisa militare

Finito il Militare è tempo di pensare al Matrimonio.

Saranno i rispettivi genitori, che hanno seguito la vicenda con discrezione, che vi penseranno, dopo aver valutato la reciproca convenienza.

Pietro ha terminato il servizio militare, Maria ha completato il corredo, il loro amore è ormai riconosciuto... c'è da stabilire la data del matrimonio ed iniziare i riti che lo precedono.

Quando si sposeranno? In quale mese?

Certamente non nel mese di novembre dedicato ai defunti: Sarebbe di cattivo augurio.

Non nel mese di maggio, perché in maggio, fra i 31 giorni ve n'è uno ignoto, maledetto. Ciò potrebbe attirare nella nuova famiglia disgrazie e lutti.

Non durante la Quaresima per rispetto alla Fede.

Si devono escludere quei mesi che impegnano nei lavori agricoli, quindi conviene sposarsi nei mesi di settembre-ottobre, "a ricota"(Fine del raccolto) (4), quando le case sono piene per il recente raccolto e gli uomini sono liberi dal lavoro dei campi. 

Matrimonio Anni '60 - Via Leopardi, vicino la fontana della Conca d'oro. Osservare la presenza di numerosi bambini (oggi sessantenni e più), il selciato in pietra e sullo sfondo il Circolo Acli  che faceva anche da Osteria.

Nei prossimi articoli approfondiremo le varie fasi di avvicinamento al matrimonio. 

Fissata la data, anche approssimativa, iniziano le cerimonie ufficiali che si concluderanno col matrimonio:

- Il Fidanzamento

- Il Giuramento

- La Prima Richiesta

- La Settimana che precede il Matrimonio

- Il Matrimonio

- La settimana che segue il matrimonio

- La Nascita

- Il Battesimo e la Cresima


RICORDATE QUALCUNA DI QUESTE USANZE TIPICHE?


(1) - I Massari sono dei contadini agiati che, oltre a possedere un piccolo appezzamento di terreno, dispongono di un paio di buoi e di attrezzi necessari per mandare avanti la Masseria. La Massara è la moglie che provvede alle faccende di casa, alleva polli, usa il telaio per tessere tele, coperte, stoffe.

(2) - Un proverbio poco conosciuto dice: "Mugliere e ruga, San Giovanni e Ruma". In parole chiare il consiglio è di prendere moglie del proprio paese, del proprio vicinato, ed un Compare da cercare a Roma, cioè in una zona lontana per evitare interessi e malintesi.

(3) - Alla tessitura sono legate particolari consuetudini.  Quando si completa la tessitura  delle lenzuola, bisogna raccogliere l'asticciola che cade dal telaio e buttarla subito nella strada: se per strada passa un maschio è un buon augurio; se passa una femmina, il presagio è poco favorevole.

Finita la tessitura, il lunedì le tele del corredo vengono portate al fiume, dove, per un'intera settimana, vengono "curate" dall'acqua corrente. Vengono bagnate e asciugate ripetutamente per renderle soffici e candide, Il sabato le tele vengono caricate su alcuni asini. La tradizione vuole che le bestie e le tele vengano infiorate e che su ogni asino venga messo a cavallo un bambino.

All'entrata del paese le giovani amiche della sposa offrono altri fiori. Il tutto come augurio di prosperità e di molti bambini per la nuova coppia.

(4) - "a ricota" - fine dei lavori agricoli. settembre-ottobre. Proverbio: "A ricota se paganu i rebita" (Alla fine del raccolto si pagano i debiti).

Commenti

  1. Purtroppo questa sposa e sposo sono morti da poco
    Jolanda e il marito Scarpino
    Il negozio se non erro è quello di luigino Vecchio

    RispondiElimina
  2. Bravo Pierino a rievocare le nostre tradizioni, mi è piaciuta molto.Un abbraccio a te e alla tua famiglia.

    RispondiElimina
  3. Complimenti per la documentazione.

    RispondiElimina
  4. .buongiorno ti ringrazio per questi bei ricordi . Ti auguro una splendida giornata assieme alla tua famiglia
    Grazie ♥️

    RispondiElimina
  5. Bella Piero la foto di Domenico Scarpino e jolanda,io sono cresciuto in quel Rione,con tanta malinconia per il passato che purtroppo non Ritorna Più.
    Giuseppe

    RispondiElimina
    Risposte
    1. con il vestito da pacchiana ..... dietro sulla dx credo sia "Za Vincenzina a Cardacchja"?

      Elimina
  6. ciao Pierino e complimenti per le belle storie.... sarebbe bello conoscere le persone della foto. a parte gli sposi, riconosco "Cenzu" forse "za Rusina a Zarretta" e qualcuna dei "Ciccusaveri" forse Savera o Raffela

    RispondiElimina
  7. Qualcuno l'ho riconosciuto anch'io.
    Accanto allo sposo:
    - Rinuccia mia sorella;
    - Appena dietro la spalla dello sposo un figlio "e Matalena" , penso emigrato a Torino;
    - Dietro a questo za Rusina a figlia ro Barune, col fazzoletto in testa;
    - Al suo fianco "A Petrona", mamma di Isabella, abitava accanto a llu sumpuarcu ( sottopassaggio);
    - sotto la scritta, col cappello : Luigi Vecchio, gestore del Circolo Acli:
    - sempre a destra davanti alla signora con la collana , un figlio di Tullio e di una Capirussa, penso abiti a Sesto o Cinisello:
    - A sinistra , alle spalle di Cenzu, dovrei essere io;
    - In alto , supra u mignanu, a Pistacchia la moglie di don Feliciano, famoso pasticciere.
    - Di altri non ricordo i nomi....

    RispondiElimina
  8. Grazie ancora una volta per questi preziosi ricordi!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

I SUPRANUMI

DA SANATORIO A VILLAGGIO TURISTICO

USCITE D'ESTATE