TESTIMONIANZE DEL PASSATO

Com'è noto Savelli nasce nel 1638 in seguito al terremoto che colpì i paesi di Carpanzano e di Scigliano, due casali  della provincia di Cosenza (qui la cronistoria del nostro paese)

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Anni '80 - Veduta panoramica di Savelli 

La sua storia è abbastanza recente e non ci narra avvenimenti di grande importanza, ma ci racconta le vicende di contadini poveri, di piccoli artigiani, di impiegati, di sacerdoti che con sacrificio e sudore hanno reso il territorio vivibile.  

Ma quali testimonianze rimangono di quei tempi così remoti? 

Pochissime sono le tracce sopravvissute al tempo e al cambiamento operato dall'uomo. 

Però andando per i vicoli del Paese qualche rara testimonianza ancora esiste.

Ad esempio qualche scritta su alcune case, che le identificano come le più vecchie del paese.  

Le più antiche sorsero intorno al Palazzo Ducale, attuale Palazzo Comunale.

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2018 - Uno scorcio di via Roma, sullo sfondo l'ex Palazzo Ducale

La prima casa è in via Rossini , dietro l'attuale Comune, sulla cui targa c'è scritto 

" Haec dous ( domus) est Ioannes Angeli Manc. A.D. 1676"

 (questa casa è di Giovanni Angelo Mancuso Anno del Signore 1676).


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La seconda è in vico Trionfo sull'architrave porta la data 1727.

Altre due case erano in via Leopardi, la via che porta verso La Conca d'Oro. 

Furono distrutte per dare spazio ad una sala cinematografica, mai costruita, del Sig. Pietro De Mare, al posto di un vecchio forno.

Altra casa è all'inizio di vico Trionfo, dopo "u sunpuartu", il sottopasso Alessio/ Petrone, che sull' architrave porta la data 1712.

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Abitazione di vico Trionfo

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La scritta sull'architrave di una casa in vico Trionfo
"Io Domenico Vecchio (?) 1712"

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Ho fatto questa foto ma non ricordo dove collocarla

In qualche angolo, in qualche muro di alcune case del paese si possono scorgere alcune maschere apotropaiche (dal greco allontanare) in pietra.

Queste maschere avevano lo scopo di allontanare il malocchio, tutte le influenze negative e maligne indirizzate verso quel luogo o edificio.

Volti dall'aspetto orribile diffuse nella cultura meridionale, che si trovano sulle porte delle case, sui balconi o sugli angoli dei vicoli, con lo scopo di allontanare gli spiriti maligni.

Insomma avevano il compito di esorcizzare il male.

foto dal web

Quelle poche che si trovano nei vicoli di Savelli non hanno aspetto sgradevole, anzi hanno il volto normale, mantengono un aspetto "umano", ma il fine era sempre quello di allontanare il malocchio e l' "affascinu".

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Immagine scolpita su pietra di granito locale, è collocata all' ingresso, sulla destra, del sottopasso "e Petrone" 

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"U sumpuartu e Petrone", salendo sulla destra c'è vico Trionfo.


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Questa scultura in granito locale era situata sul muro di una casa diroccata.



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Fontana nel rione  "Fulippa"



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Anche sulle fontane venivano messe queste maschere per allontanare gli spiriti maligni.
Veniva messa come protezione della "ruga" (rione).
Ogni ruga infatti aveva una fontana.




Le cose, i luoghi, gli angoli ci raccontano e ci ricordano la nostra storia.
 Più sono abbandonati più sentono la necessità di essere ascoltati, anzi ci aspettano per farci rivivere momenti dimenticati o che non vogliamo ricordare. 
I luoghi, le cose non muoiono mai fin quando rimarranno nella memoria di ciascuno di noi.


Voglio bene ai paesi.
Voglio bene a quelle case sgraziate
che ti accolgono nella periferia.
Voglio bene ai paesi e a quella panchina
davanti alla chiesa e a quel cane
che rovista in una busta vuota
Voglio bene ai paesi quando c'è un funerale,
voglio bene a chi si toglie il cappello,
a chi abbassa lo sguardo.
Voglio bene ai paesi e a tutta la terra
che hanno intorno, al grano che cresce
sulle frane.

Franco Arminio
(da "Resteranno i canti" di Franco Arminio  - Bompiani)

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Un angolo di Savelli anni '70

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In occasione della Feste di San Pietro e Paolo auguro a quanti portano il nome dei protettori del nostro Paese BUON ONOMASTICO!


A tutti coloro che seguono questo blog auguro una buona Estate e buone Vacanze.


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 Buona lettura!

Commenti

  1. Andando x i vicoli del paese mi assale un'infinita nostalgia ricordando la nostra festa auguroni
    P. T.

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  2. Ancora complimenti ,c'è qualcosa che non avevo mai visto ,grazie . Ciao
    S. R.

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  3. Sono pezzi di storia e di colore che vanno preservati e raccontati. Lode a chi come te si sforza di raccogliere l'eredità etnografica. Ma ne parleremo a Savelli... Saluti.
    Giuseppe D. B.

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  4. ... amarcord...
    Complimenti, Pierì!

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  5. Tantissimi auguri a chi porta i nomi di San Pietro e Paolo

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  6. Le due case di via Leopardi, dove c'era un vecchio forno, furono acquistate da mio padre nel 1970. Pietro De Mare era un artista del ferro e faceva anche le pipe di argilla. Abitava nella casa dei Barbato, dove prima c'era la posta. Francesco Levato

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  7. Complimenti vivissimi per la documentazione testuale e fotografica. Se ci vedremo a Savelli, ti chiederò di farmi da guida. Grazie ancora per il tuo impegno nel farci rivivere la storia e le tradizione del nostro Caro Paese. Un carissimo abbraccio e buone vacanze e a rivederci. Tonino Arabia

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  8. Buon giorno. Ho girato il link a mio fratello, che oltre a salutarti caramente, ti fa i suoi complimenti per l'eccellente lavoro. Scrive: un lavoro organico, completo. Una bella pagina di storia e di vita vissuta che resterà ai posteri. Basta che ne facciano tesoro. Grazie
    Pietro.
    F. G.

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