DALLE "RUGHE" VOCIANTI AL SILENZIO ASSORDANTE

La popolazione di Savelli fin dalla sua nascita (1638) ha avuto un aumento costante fino ad arrivare a 3976 abitanti nell'anno del primo censimento della popolazione, 1861 anno dell'Unità d'Italia.
Da allora il paese è stato sempre in crescita fino a raggiungere, nel 1921, le 5147 unità.
Dal 1931 (3967 abitanti)  gli abitanti sono sempre diminuiti e il fenomeno non si è più fermato.

Attualmente la popolazione di Savelli è di 1029 abitanti.

Fra le cause del calo della popolazione c'è sicuramente l'emigrazione, che maggiormente ha contribuito all'allontanamento delle persone dal luogo d'origine.
La ricerca di lavoro in altre realtà ha indotto intere famiglie ad emigrare, ha inciso sullo spopolamento del territorio e ha portato le comunità a  disgregarsi e a perdere l'identità.

I luoghi abbandonati sono diventati luoghi di memoria e i paesi musei a cielo aperto.

Le vie strette, piene di pietre e di terra, attraversate dagli asini, dai muli, dalle capre e dai contadini. I luoghi dove razzolavano le galline, su cui si affacciavano i negozi, i forni, le botteghe artigiane; " e minelle" dove si aprivano le porte dei "catoia" e delle  stalle; i piccoli spazi dove i bambini inventavano giochi non sono più le stesse.
Ma per chi le sa ascoltare raccontano ancora storie.

Le storie  del passato.

 
Fare una passeggiata nei vicoli è come fare una passeggiata nel tempo.

In estate, o quando potete, fate un giro "nelle minelle" delle rughe (rione, vicinato), da soli o in compagnia, qualcosa  vi ricorderanno, qualcosa vi  racconteranno.
Però andate in giro sempre con meraviglia, con curiosità, con il desiderio di trovare e di provare emozioni, mai con indifferenza.
Il silenzio vi parlerà. 

                                                                                  1

Estate 2023
Alla scoperta dei vicoli per stare insieme, per ascoltare, per raccontare, per raccontarsi. Iniziativa organizzata da Antonello Tallarico tramite la sua Pagina Facebook e il Blog Savelli2016.

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Estate 2023

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Estate 2023


C'ERA UNA VOLTA...

4
Anni 1920
Rione Rinacchio
(Nel 1921 la  popolazione di Savelli era di 5147 abitanti)

5
1930
Prima auto acquistata - Fiat 509
(popolazione di Savelli 4625 abitanti)

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Anni '30
Il gruppo notabili  savellesi composto da: preti, avvocati, insegnanti, medici , negozianti, artigiani, impiegati

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Anni '40  

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Anni '50

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Anni '50
Dietro la Chiesa Madre
( Popolazione di Savelli 3400 abitanti)

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Anni '50 
Rione Cucinaru 

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Alla Gorna
Ci si sedeva fuori par chiacchierare, per lavorare a maglia, per riposare, anche per mangiare una semplice minestra

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Anni "50

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Anni '50
Alla Fontana Nuova.
Sullo sfondo il panorama del paese

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Anni '50
Tutti gli alunni della Scuola elementare in occasione della Festa degli alberi

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Anni "60

 

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Anni '80
Da sinistra: Francesco Benincasa; Peppe Arcuri (seduti); Gianfranco Begonio; Pietro Cerminara; Rosario Sacco.

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Anni '60
A passeggio in via Roma
(zona fontana "u Nutaru").
Da sinistra: il figlio di Don Valerio (uno dei Gemelli); Pasquale Rotondo (Lino); Il figlio del costruttore Giordano ( Nello ?); l' altro figlio di Don Valerio (Pippo).

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Anni'60
Bambini del rione Rinacchio
(Popolazione di Savelli 3.230 abitanti)

19
1979
"Rughitani" (vicini di casa) in via Marina
(Popolazione di Savelli 2300 abitanti)


1993
Bar Sportivo


2011
(Popolazione di Savelli 1334 abitanti)


L'emigrazione ha spopolato i paesi, ha creato un vuoto generazionale, i luoghi sono stati abbandonati e contemporaneamente hanno cambiato aspetto. pero:

" ...I luoghi non muoiono. Nemmeno quando le persone se ne sono andate. I luoghi continuano a vivere quando fino a quando ci sono persone ad essi legate, da essi provenienti, fino a quando qualcuno, magari, discendente delle persone nate nei luoghi, ne avrà ricordo..." (1)

(Vito Teti)







                                                                







  


                                                                                   

























CASA ABBANDUNATA
Scindiendu pe' na via r'u vicinatu,
nma casa abbandunata m'ha parratui:
"Fermate,'un te pigliare re paura,
rijùncate nu pocu, cchi bonura!

Te si' scurdatu 'e quandu quatrariellu
ti nde venìe re mie, biellu biellu,
e aspettave, serutu allu scalune
ch'a luce s'appicciava allu balcune?

O quandu te facìe na cantatella,
pe' birere affacciata la tua bella?
Mo'te vrigùogni, famme cumpagnìa,
cùntame propriu tuttu, anima mia!

"Tant'anni su'passati ch'unte viju,
rice chillu chi vue, ca me ricriju!"
?Ntrt'e ngaglie r'i scaluni c'era l'erva,
alla banda r'a  porta na viterva;

s'avìa mangiatu 'u sule le vernice
Re na finestra affaccia za Maria,
si linchja tutta e luce chilla via:

"Figliuma. grazie re la visitella,
remane cci lu cuntu alla tua bella ;
mo' te salutu, ca mi nd'aju 'e jire,
ma tu statti cuntientu, nun suffrire!"

"Aspette, za' Mari', ca t'aju 'e rire,
aspette natru pocu, 'un ti nde jire!"
Ma za' Maria nun senta, è già vulata 
r'u Patreternu, chi l'avìa chiamata.

Sulu e sturdutu pigliu 'a via r'a casa,
trasu re corsa e me jiettu a na rasa,
menttre u pensieru curra e vola a tandu: 
quandu r'u core tuttu era 'ncumandu.

(Tommaso Fazio)


 CASA ABBANDONATA
Scendendo per la via del mio rione,
una casa abbandonata mi ha parlato:
"Fermati, non avere paura,
riposati un po', alla buonora!

Ti sei dimenticato di quando, ragazzo,
venivi da me, tranquillo tranquillo,
e aspettavi, seduto sul gradino,
fino a quando la luce non si accendeva sul balcone?

O quando cantavi
aspettando che la tua belle si affacciasse?
Adesso hai vergogna, fammi compagnia,
raccontami tutto, anima mia!

Sono passati tanti anni dall'ultima volta che ti ho visto,
raccontami quello che vuoi, ti ascolto volentieri!
Nelle fessure dei gradini c'era cresciuta l'erba,
accanto alla porta era nata una vitalba;

Il sole aveva mangiato la vernice della porta
e da essa fuoriescono lacrime di pece!
Dalla finestra si affaccia zia Maria,
si riempie di luce quella via:

"Figlio mio, grazie per la visita che mi stai facendo,
domani lo racconto alla tua bella;
adesso ti saluto perché devo andare,
ma cerca di essere felice, non soffrire!"

"Aspetta, zia Maria! perché ti devo parlare,
aspetta ancora un po', non andare via!"
Ma zia Maria non sente, è già volata
dal Padreterno, che l'aveva chiamata.

Solo e confuso ritorno verso casa,
entro di corsa e mi metto in un angolo,
mentre il pensiero corre e vola a quel tempo:
quando era il cuore a comandare.

(Tommaso Fazio)


Estate 2023
In giro per i vicoli di Savelli per scoprire e/o riscoprire i luoghi che sono cambiati.
(Popolazione attuale di Savelli 1029)



...Non te ne vai mai fino in fondo dal luogo dove sei nato.
Non te ne vai nemmeno se lo abbandoni per sempre
e non ritorni mai più...

(Il Senso dei Luoghi di Vito Teti) (1)

A RUGA MIA di Franco Ausilio "Tiberio"



Nota 1) Vito Teti professore di antropologia culturale all'Università della Calabria, si occupa anche di antropologia e letteratura dei luoghi. Tra i suoi scritti, fra l'altro: "Il Senso dei Luoghi", " La Restanza". 

Commenti

  1. Da sinistra seduti Franco Benincasa e Peppe Arcuri. In piedi da sinistra Gianfranco Begonio e Pietro Cerminara e Rosario Sacco che parla con Peppe.
    M. A. Bottaro(foto n. 16)

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  2. La bambina vicina ad Arabia è Carlotta, nipote della moglie, di Scala Coeli che fece le elementari a Savelli...poi c'è Peppino Fazio e la moglie Rosina...quanti ricordi...
    C. P. (foto n. 19)

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  3. Ciao Piero, con le tue ricerche riesci a far raccontare ai luoghi il loro vissuto e a Voi che ci siete nati è un bel ritrovarsi. Complimenti!!
    A. V.

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  4. Buon Pomeriggio... a proposito dell'ultimo Blog. "Complimenti per ricordare il nostro Paese, con gli abitanti e i luoghi. Mi ricordo con piacere la mia Ruga in via Marina, zona fontana Ceppe, che pullulava di persone con le quali si condividevano le varie chiacchiere e ci si scambiava anche i prodotti dell'orto. Mi ha fatto piacere rivedere mio padre e i rughitani presenti. Questa estate mi prometto di fare un giro nel Caro Paesello, da solo o in Compagnia anche per ricordare i tempi trascorsi li e che rimangono sempre nella memoria di ciascuno. Grazie ancora a Pierino Pontieri per l'accuratezza della documentazione. Ad Maiora. Tonino Arabia

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  5. Ciao Piero la memoria si risveglia tutto bello grazie
    Domenico G.

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