NATALE 'N POISIA

Le tradizioni natalizie sono già state descritte in questo articolo.
Oggi ricordiamo il Natale con le liriche che ci hanno lasciato i nostri poeti. 
I loro versi rinvigoriscono la nostra memoria.


NATALE R'I TIEMPI PASSATI

Chjova llu tiempu, tuttu annuvulatu
stasire, ch'eri 'a sira re Natale;
'a neglia, pue, me tena carciratu
'ntra quattru mura friddi: staju male.

A casa é chjina e tuttu, c'è ogne cosa,
c'eri u supermercatu paru paru;
c'è puru supra a tavula 'na rosa
chi m'ari rigalatu nu scularu.

Alla televisione balli e canti;
cercanu e siminare l'allegria,
ricianu ch'è Natale a tutti i canti, 
puru ruve se mora pe 'lla via!

Chjova llu tiempu, tuttu annuvulatu
stasira ch'eri a sira re Natale;
''a neglia, pue, me tena carciratu
'ntra quattru mura friddi: staju male.

Ciercu u Natale r'i tiempi passati
chi te linchjìa llu core r'allegria;
eranu i mali tui tutti scurdati,
sentiendu na zampogna pe' lla via.

Miegliu u Natale semplice 'e na vota,
ca tuttu ssu benessere 'e parata,
ch'a vita se carrija, alla ricota, 
tu trùovi l'anima puru rannata.

E fore chjova e staju ammandelatu,
stasira ch'è lla sira re Natale;
soffra stu core e resta carciratu:
vorra vulare lla', ma 'un tena l'ale!

(Il Paese della Memoria)
Tommaso Fazio

Per preparare il Presepe e renderlo più realistico si andava fuori paese a raccogliere "le tiffe", zolle di erba che servivano per fare la base del Presepe che veniva arricchito con le statuine di creta o di gesso.
(Disegno di Piero Arcuri)

 Presepe di terracotta
(immagine dal web)
 

NATALE DEI TEMPI PASSATI

Piove ed il tempo è nuvoloso,
stasera che è la sera di Natale;
la nebbia, poi, è come se mi tenesse in carcere
dentro quattro mura: sto male.

La casa è piena di tutto, c'è ogni cosa,
sembra un supermercato completo;
c'è, sopra il tavolo, una roca
regalatami da un alunno.

Alla televisione canti e balli;
cercano di diffondere allegria,
comunicano che è Natale in tutti gli angoli,
anche dove si muore per le strade!

Piove ed il tempo è nuvoloso
stasera, che le sera di Natale,
la nebbia , poi, è come se mi tenesse in carcere
in quattro mura fredde: sto male.

Cerco il Natale dei tempi passati
che ti riempiva il cuore di allegria:
i tuoi mali si allontanavano
nel sentire il suono della zampogna nelle strade.

Meglio il Natale semplice di una volta,
rispetto all'attuale benessere di facciata,
perché la vita va avanti con fatica e, alla fine,
ti ritrovi ad essere un'anima dannata.

E fuori piove ed io sono afflitto,
stasera che è la sera di Natale;
soffre questo cuore e rimane prigioniero:
vorrebbe volare là, ma non ha le ali!

La vigilia di Natale si preparava il falò in ogni rione. Si accatastava la legna raccolta in giro per il paese e nel bosco. Sulla lunga pertica centrale si mettevano delle arance; il falò veniva acceso all'imbrunire e diventava il punto d'incontro di tutto il vicinato.
(Disegno di Piero Arcuri)

NATALE OGGI

Non è più il dolce suon della zampogna
ad annunciar il mistico Natale
al bambino che, nel lettuccio, sogna
stuoli d'Angeli nel cielo siderale.

Oggi lo sveglian, ahimè, di soprassalto
i rumori sordi dei botti e del petardo
che, dal letto, gli fan fare salto
come se avesse avuto la schiena sopra un cardo.

Oggi non è più quello di una volta.
quando, luminose, le pire, da ogni sito
mandavano bagliori e, gioia molta
destava in tutti, questo Santo Rito.

Di lucro, ne han fatto lo strumento;
somiglia, sempre più, festa pagana.
Ci si affanna, sol per far contento
il caro amico, senza umiltà cristiana.

Al posto del presepio, nelle case,
con luci e doni, c'é l'alber di cuccagna
messo in un coccio che, gli fa da base,
troneggia, despota, nella Sala Magna.

Com'erano belli  i mitici Re Magi?
Che recavano i doni con amore!
Ancor, nelle chiese, questi personaggi,
ricordano l'Avvento del Signore,

(da Aiole Fiorite)
Giuseppe Tallarico 

Una semplice illuminazione, qualche mandarino, qualche arancia, un torroncino e qualche formaggino di cioccolato sparsi qua e là, arricchivano l'albero di Natale.
(Disegno di Piero Arcuri)

Formaggini di cioccolato triangolari, anni 50/60. Erano avvolti con la carta stagnola che custodiva una dolcezza infinita. Sulla confezione c'erano attaccate le immagini dei personaggi della Disney: Topolino, Pluto, Pippo, la banda Bassotti ecc...Costavano 10 lire, 0,05 Euro attuali. Penzolavano dall'albero di Natale attaccati con un filo in attesa di essere consumati.
(immagine dal web)

NATALE

Natale vena ccu suoni e ccu canti
e porta cuntentizza a tutti i gianti;
a tutte e rughe porta lla Focara.
e r'ogne tantu na bella nivera.

A sira e Natale primu e mangiare,
a jacchera fore s'ha de mintìre, (1)
pue giuvanotti randi, e quatrarielli
appiccianu e focare facìandu guilli.

Ntundu alla focara tutti a cantare,
caterre e mandulini a sunare
cce chine a seggia se vo purtare,
ppe stare combiru a sse scarfare.

All'undici e menza se senta nu suonu
e r'alla focare un cce resta nessunu,
è lla campana chi chiamaa b-virire
u bambiniellu c'ha de nascire.

I giuvanotti chi su annamurati,
ntre case tutti si nde su juti,
chine a ballare, chine a sunare,
chine alle carte puru a jucare.

Nessunu rolma lla notte e Natale,
ca s'ha de vigliare, a notte e Natale;
A matina vau tutti a sse curcare, 
e fina menziurnu, tutti a durmire.

(da Savella 'N Poisia)
Gino Gentile

NATALE

Natale viene con suoni e canti
e porta felicità a tutte la gente;
in tutti i rioni ci sono i falò
ed ogni tanto una grande nevicata.

La sera di Natale, prima di mangiare,
bisogna mettere una torcia di legno resinoso accanto alla soglia di casa,
dopo i giovani e i ragazzi
accendono i falò, facendo urla di felicità. 

Intorno al falò tutti a cantare,
chitarre e mandolini a suonare,
c'è chi si porta la sedia
per stare comodo intorno al fuoco, a riscaldarsi.

Alle 23 e 30 si sente un suono
e intorno al falò non rimane nessuno,
è la campana della Chiesa che chiama  a raccolta
le persone per assistere alla Nascita di Gesù.

I giovani innamorati,
si ritrovano tutti nelle case,
a ballare, a cantare, a suonare
a giocare a carte.

Nessuno dorme la Notte di Natale,
perché ci si deve divertire in questa Notte.
La mattina vanno tutti a coricarsi,
per dormire fino a mezzogiorno.

La preparazione del falò creava una certa competizione fra i ragazzi dei vari rioni.
Si cercava di raccogliere più legna possibile per farlo durare  più a lungo, magari fino all'alba.
Intorno ad esso si radunavano le famiglie, si suonava, si raccontavano storie, si arrostivano le patate
La Messa di Mezzanotte richiamava i fedeli ad assistere alla cerimonia religiosa preso la Chiesa Madre.

(Disegno di Piero Arcuri) 

"A Focara" in Piazza


AUGURI DI FESTIVITA' SERENE A QUANTI SEGUONO QUESTO BLOG.


Nota 1) - La vigilia di Natale, al suono della campana della Chiesa, all'ora di cena, ogni famiglia metteva una torcia di legno resinoso, accesa, ("a jacchera", " a rera") fuori dalla porta. Simbolicamente si annunciava la nascita del Bambino che si doveva scaldare con il calore della fiamma di quel fuoco esposto davanti alle porte di casa.

Commenti

  1. Tradizioni che si dimenticano piano piano dalle nuove generazioni.

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  2. Grazie mille per i bei ricordi dei tempi passati,auguro a te e famglia ogni bene e serenità.Buone feste.🤗🥂
    E. P.

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  3. Grazie Pierino auguri a te e famiglia e a tutti i lettori

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  4. La poesia del professore Tommaso mi ha toccato il cuore. Complimenti a Piero per i suoi disegni e a te caro Pierino grazie, con la tua passione e amore per Savelli ci riempi il cuore di ricordi. Buon Natale a tutti.

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  5. Grazie mille per questi bellissimi ricordi.
    Colgo l'occasione per fare a tutti voi in famiglia i miei più sinceri auguri di buone feste.
    Angelo L.

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  6. Tantissimi AUGURI di buone Feste a te e famiglia ❤️

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  7. Le tradizioni si ripetono quasi uguali in tutti i paesi calabresi.
    L'albero di Natale mi riporta alla mente i famosi formaggini di cioccolata: si infilavano con ago e filo da cucire e si attaccavano all'albero; negli anni '50 costavano 20 £.
    Questi formaggini hanno fatto la fortuna della FERRERO, erano fatti con farina di castagna (dolcissima), una puntina di cacao (per dargli il colore di cioccolata) e il rottame della lavorazione delle nocciole del cuneese.
    Erano una vera golosità.
    Carlo Danza

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  8. Grazie per le belle poesie e le illustrazioni di Arcuri. Mi ha particolarmente colpito la lirica di Tommaso Fazio per il sentire esistenziale (più che per la nostalgia condivisa da chi a Savelli ci è nato e vissuto).

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  9. Pierino grazie mille per la puntualità e la ricchezza dei ricordi che continuamente sollecitano attività e gesti che noi abbiamo vissuto. Un affettuoso e sincero augurio di buon Natale e felice anno nuovo a te e famiglia.
    P. M.

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