LA RISCOPERTA DEI SOPRANNOMI E DEI PROVERBI

L'iniziativa di un gruppo di persone che, spontaneamente, nell'estate 2024 ha abbellito la "ruga" di largo Cupido con tegole dipinte ("ciaramieli") su cui c'erano riportati  "paranumi" e proverbi, è da elogiare. 

Ho già fatto un articolo con la storia e origine dei soprannomi.
Se la curiosità o altro spinge il lettore ad avere qualche notizia sul suo soprannome o a conoscere quali erano quelli usati fino agli anni sessanta, può consultare l'ELENCO DEI SOPRANUMI SAVELLISI

Le tegole appese al muro, vicino alle porte di casa, raccontano la storia di quella casa, di quella famiglia, i sacrifici delle persone che l'hanno abitata e, anche se la porta è chiusa, manda messaggi di operosità, di fatica, di convivialità.

I proverbi, tramandati in forma scritta o orale, sono frutto della saggezza popolare e caratterizzano un popolo e un territorio. 

Con poche parole fanno capire lo stile di vita, usi e costumi e modi di vivere di un popolo.

2024: Sulla tegola c'è scritto un detto tipicamente savellese:

"Schetta non t'appi,
maritata t'appi.
Basta che t'appi.
quandu t''appi
t'appi." (1)


"Da nubile non ti ebbi,
 da sposata ti ebbi.
Basta che ti ebbi,
non ha importanza quando".


" U sule 
a chine 
vira 
scarfa"

"Il sole
scalda
chi vede"


2024: La tegola riporta il soprannome della moglie e del marito. "Macrone/Ceppe"


 "Rijilla". Tegola appesa accanto alla porta di una casa all'inizio del paese.

L'idea delle tegole ha avuto successo e altri hanno appeso una tegola con il soprannome ricordando, con un disegno, il mestiere dei propri avi.
In questo caso il carrettiere.

Il soprannome ti rappresenta, ti lega alla famiglia a cui appartieni, fa parte di te, della tua sfera personale e familiare;

Qui si cita un altro proverbio, quando il canto del gallo rappresentava la sveglia mattutina.
Il contadino richiama il gallo per una sveglia inopportuna con questo detto:

"Galluzzu!
chi te via scollicinatu,
ma rittu
ca era jurnu 
e ma gabbatu"

" Gallo!
meriti che ti venga tirato il collo,
perché (col tuo canto) mi hai avvisato che era già mattino
invece mi hai ingannato".
 

Il proverbio ti lega al territorio, al tuo paese, alla tua comunità, fa parte della tua sfera sociale e culturale.

Iniziative di questo genere, al di là di chi le organizza, creano ponti di collegamento storici, artistici, affettivi fra passato e presente, fra le diverse generazioni; pertanto vanno sempre promosse e sostenute.
 Ampliano la conoscenza del territorio, lo valorizzano e aiutano a viverlo con maggiore consapevolezza. 

Proiettiamoci nel futuro  vivendo il presente, non trascurando il passato.

2024: "Rughitani" (il vicinato) di Largo Cupido, organizzatori dell'evento conclusosi con un rinfresco.

Agosto 2024

Agosto 2024
 
2024: Il gruppo che ha condiviso l'iniziativa

Un antico proverbio affida a Dio la sorte di avere dei bravi figli e un buon marito.

" Higli (Figli) (2)
e maritu
 Dio 
cu ti le manda".

"Figli
 e marito
come te li manda 
Dio"

Cito un proverbio all'interno del quale c'è una parola che, personalmente, non avevo mai sentito:

"Quandu si' natu
ppe mòrare 
allu scuru,
mbàtula (3)
ca lu fai
lu micciarulu"

"Quando sei nato
per morire al buio,
non ti serve a nulla
che tu ti metta a fabbricare
stoppini".


Metaforicamente: nessuno può sottrarsi al proprio destino.

I proverbi hanno origine molto antica, sono arrivati fino a noi grazie ai nostri avi e rappresentano un ricco patrimonio della nostra cultura popolare e contadina.
In essi troviamo: vitalità. ironia, forza, preoccupazione, schiettezza, invito alla riflessione, possibilità di cogliere diverse interpretazioni...

" A petra
chi nu fa 
lippu
sa 'ncacchia
a jumara"


"La pietra
su cui non si crea il muschio
viene portata via
 dal fiume"


Il limaccio si forma  grazie alla stabilità della pietra, così' da poter resistere alla furia delle acque.
Potrebbe riferirsi a chi non ha fermezza.

Ne ricordo uno che ripeteva spesso mia nonna quando si riferiva a persone poco fidate:

"se su' jungiuti
criccu,
cruoccu,
manicu
e 'ncinu..." 

"Si sono messi insieme
un gancio,
un uncino,
un manico..."

Criccu, cruoccu, manicu e 'ncinu sono tutti sinonimi che indicano un gancio,  un uncino, una cosa storta di legno, un palo lungo usato per cogliere la frutta dai rami alti.
Il proverbio ci vuole ricordare  che i cattivi, spesso, si associano.

Sacro il soprannome che ci ricorda una Persona o una Famiglia.
Sacro un proverbio che ci ricorda un Paese.




Nota 1) Appi (ebbi): passato remoto del verbo avere. Questo tempo, una volta molto usato, da oltre 60 è scomparso dal nostro parlare comune; al suo posto viene usato il passato prossimo.
Nota 2) Higli o Figli: Le due lettere in grassetto vanno  pronunciate aspirate. 
Nota 3) Mbàtula: invano, inutile, cosa da nulla




Commenti

  1. L'iniziativa delle tegole dipinte è da copiare...
    Salutissimi
    Carlo D.

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  2. P.S. complimenti a chi ha avuto l'idea del ciaramiele dipinto. Un'idea da diffondere. Belli i proverbi. Ad maiora per il tuo Blog. Tonino Arabia

    RispondiElimina

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