Non c'è molto di diverso rispetto ad ora, a parte la strada che comunque continua ad essere un'interpoderale. Ciò vuol dire che a partire dagli anni ottanta, Savelli come tutti i centri delle aree interne dell'Appennino, ha conosciuto un lento ed inesorabile declino. Il risultato è l'effetto "presepe" vale a dire una situazione congelata che le poche e poco significative trasformazioni non scalfiscono.
Attribuire epiteti o appellativi, dare quindi un soprannome, era un'abitudine che veniva usata sin dai tempi dei Greci e dei Romani; Achille veniva chiamato "Pelide" , Scipione veniva detto "l'Africano". Con il Medio Evo (476 - 1492) e il Rinascimento (XV - XVI secolo) assistiamo all'attribuzione e alla diffusione dei nomignoli in maniera più sistematica: Filippo "il Bello"; Riccardo "Cuor di Leone, Pipino "il Breve". L'epiteto o l'appellativo veniva aggiunto al nome proprio per distinguere meglio una persona e per evidenziare alcune sue caratteristiche. Nel nostro paese "U Supranume o Paranume" era un nomignolo molto diverso dal nome ed era molto usato in passato; aiutava ad individuare una persona o una famiglia.. Il soprannome era dunque un segno distintivo e poteva avere caratteristiche scherzose, dispregiative o anche per sottolineare abitudini, difetti, modi di vestire, il tipo di lavoro svolto...
Nell'augurare a tutti i lettori del blog un felice anno nuovo, oggi condivido un ricordo personale. 1974: ero già emigrato a Milano dal 1969 e, come di consueto, sono tornato a Savelli per le vacanze di Natale. Dopo qualche giorno dal mio arrivo una nevicata ha imbiancato tutto il paese. Il mattino seguente sento grida e colpi alla porta di casa. Il mio amico Pippo Paletta gridava che mi avrebbe liberato dalla neve che ostruiva la porta. L'abbondante nevicata della notte e il vento avevano ammassato tutta la neve davanti alla porta ostruendola. Ero intrappolato! L'amico Pippo Paletta era venuto a sincerarsi che stessi bene... ma io non mi ero neanche accorto di questo problema! Pippo Paletta ed io dopo il "salvataggio" Anche l'elettricità è mancata per diversi giorni e quindi i forni elettrici non sono riusciti a panificare. La mattina di capodanno il gruppo di amici si gode il ritorno del bel tempo con una bella passeggiata, qualche palla di neve e scatti fot...
I nostri antenati raccontavano spesso favole, aneddoti, storie accadute nel nostro paese. Il territorio silano ricco di anfratti, di caverne profonde, di luoghi impervi si prestava a fare da cornice ad aneddoti che possono considerarsi verosimili. Non mancano i riferimenti a briganti nascosti in profondi cunicoli, a caverne dove sono stati nascosti tesori ecc... A tutto ciò vanno aggiunti racconti con evidenti riferimenti mitologici i cui risvolti hanno raggiunto anche le zone interne del nostro territorio . Uno di questi racconti si riferisce alla " leggenda di Seràpide" forse non conosciuta da tutti e, quindi, vale la pena leggere. Il racconto si riferisce ad un luogo ben preciso: il fiume, o meglio il torrente Senapìte che divide il territorio di Verzino (KR) da quello di Savelli (KR). Il percorso di questo torrente attraversa paesaggi rocciosi, unitamente a gole frequentate, prevalentemente, da pescatori locali e da qualche escursionista. Su questo torrente insist...
Stupenda! Attendiamo altre tue bellissime foto!!!!
RispondiEliminaNon c'è molto di diverso rispetto ad ora, a parte la strada che comunque continua ad essere un'interpoderale. Ciò vuol dire che a partire dagli anni ottanta, Savelli come tutti i centri delle aree interne dell'Appennino, ha conosciuto un lento ed inesorabile declino. Il risultato è l'effetto "presepe" vale a dire una situazione congelata che le poche e poco significative trasformazioni non scalfiscono.
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