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Visualizzazione dei post da ottobre, 2021

FIDANZAMENTO e GIURAMENTO

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Prosegue la narrazione delle tradizioni riguardanti il matrimonio. Clicca qui se vuoi rileggere il primo articolo di questa serie. La strada per il matrimonio è ancora lunga, Maria e Pietro, prima di convogliare a giuste nozze devono percorrere ancora altri "passaggi": 1- IL FIDANZAMENTO Avviene, di solito, sei mesi prima del matrimonio, nella serata di un giorno festivo o di sabato. La tradizione vuole che i riti matrimoniali , le partenze, l'inizio di lavori impegnativi, non incomincino né di martedì né di venerdì. Un antico detto dice: "E V É NNARI  E DE MARTI N É  SE SPUSA, N É  SE PARTA, N É  SE MINTA CAPU A R'ARTE" (Di Venerdì e di  martedì sono vietati i matrimoni, le partenze e l'inizio dei lavori). Pertanto, per consuetudine, tutte le cerimonie si fanno cadere  di Gioved ì, di Sabato   o di Domenica. Si deve escludere anche il lunedì perché potrebbe apportare effetti lunatici. Bisogna ricordare l'esclusione del giorno 13 e 17 di ogni...

A SERVA RI CARABINIERI

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Siamo nel periodo del Secondo Brigantaggio . L' Unità d'Italia non gratifica le speranze del popolo. Le terre vanno ai Baroni , i proprietari le danno in affitto e infine i contadini le zappano . I savellesi, come tutti i meridionali, avevano riposto molta speranza nella spedizione garibaldina con l'auspicio che gli avvenimenti portassero benessere economico e sociale. Infatti Garibaldi, da Rogliano, il 30 Agosto 1860 , proclamava l' uso gratuito dei pascoli e della semina delle terre demaniali della Sila. Dopo pochi giorni, il 5 settembre 1860 , con un successivo comunicato, tutto veniva revocato e nella giornata del Plebiscito 21 ottobre 1861 , a Savelli si gridò:  W I BORBONI  e sulle case venivano issate le bandiere borboniche. Fu questa una delle cause che alimentarono il secondo brigantaggio , insieme alla tassa sul macinato e   sul sale e alla leva obbligatoria (prima veniva scelta una sola persona ogni 3.000 abitanti e da Savelli partiva per il militar...

U LIGNIELLU (IL LEGNETTO)

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La preparazione di un matrimonio mette la futura sposa nella condizione di  provvedere  alle  materie prime occorrenti per il corredo: Il lino, la lana, il cotone, la canapa  che venivano acquistati g rezzi . Poi, una volta lavati, filati, orditi venivano colorati e passati al telaio . Per lavare i panni e le tele bisognava andare presso i fiumi ed ecco che il duro lavoro delle  lavandare (le lavandaie) diventava prezioso. Le lavandaie erano   quelle donne che, con molta perizia e fatica, in cambio di una modesta ricompensa, si dedicavano alla cura delle tele grezze di lino e di ginestra, tessute in casa e che erano naturalmente giallastre. La "cura" consisteva nel portarle al fiume, in estate, immergerle in acqua prima fredda poi calda. L'acqua veniva scaldata, col sapone fatto in casa (1) , in una caldaia portata in testa dal paese. Le tele venivano rigirate continuamente con un bastone e infine lasciate a mollo per qualche ora per ammorbidirle. Poi...

I RITI DEL MATRIMONIO

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Trascrivere notizie sul matrimonio secondo l'usanza di una volta nel nostro paese significa scrivere la cronaca di un amore di due promessi sposi. Infatti, per arrivare al fatidico "Sì" , bisognava attraversare una sequenza di riti e di manifestazioni: balli, musiche, pranzi, che duravano molto tempo. Tutto ciò in mezzo a una coreografia di personaggi, amici, parenti, familiari, che non erano affatto secondari in tutta la vicenda. Anni '30 - Cinque matrimoni in costume presso la Chiesa Madre.                                                   Osservare la scalinata come era una volta.  Per comodità lo sposo si chiama Pietro, la sposa si chiama Maria. Entrambi figli di massari (1) . L'occasione per far nascere il loro amore può essere data da comuni interessi di lavoro dei genitori, dalla vicinanza delle abitazioni o da uno sguardo timido lanciato durante le...

DETTI ED EPISODI MEMORABILI

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Episodi e detti vengono tramandati oralmente e spesso vengono raccontati quando ci si incontra fra amici, durante momenti conviviali, di gioco o sono citati durante un discorso.  Alcuni si sono persi nel tempo, altri sono arrivati fino a noi, "colorano" i nostri racconti, arricchiscono e tramandano la cultura popolare. In diverse occasioni citiamo espressioni o modi di dire ma ne ignoriamo l'origine  e le circostanze in cui sono avvenuti.  Ne cito alcuni, tratti dal libro di Pericle Maone, così si coglie il collegamento fra i detti e le cause che li hanno determinati. 1) U TRISSETTE Questa storia è dedicata a chi ama il gioco delle carte, in particolare il  "tresette" . L 'episodio ha dell'incredibile.  Può subire  "un cappotto" (cioè non riuscire a fare neanche un punto)  chi, essendo di mano, ha un  "buon gioco"  di quattro 3 ? La risposta in questo racconto: Don Paolino  Schicchitano , vecchio maestro elementare, accanito giocator...