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Visualizzazione dei post da giugno, 2022

SAN PIETRO E SAN PAOLO

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Il 29 e il 30 Giugno si festeggeranno i patroni di Savelli, San Pietro e San Paolo . San Pietro e Paolo i protettori di Savelli Le statue, che risentivano degli acciacchi degli anni, sono state restaurate dalla Sig.ra Pina Martella. I savellesi ringraziano. Statua di San Paolo dopo il restauro (foto Pina M.) Statua di San Pietro dopo il restauro (foto Pina M.) Quella che una volta era una caratteristica sagra paesana con mortaretti, processione, banda musicale, albero della cuccagna, tiro al bersaglio, fiera ecc... che attirava migliaia di forestieri, è diventata una festa un po' più modesta. Sicuramente le abitudini sono cambiate, però il paese ha mantenuto un grande attaccamento verso i suoi Santi Protettori , tanto è vero che questa ricorrenza la troviamo ripetersi anche presso i nostri paesani emigrati in Argentina . Festa di San Pietro e Paolo presso la Comunità savellese in Buenos Ayres  Il segno del  tempo che passa lo possiamo osservare nella sequenza dell...

E PETRE 'NCANNATE

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La chiusura delle scuole e le belle giornate  di primavera/estate consegnavano il paese ai bambini/ragazzi che lo occupavano per poter organizzare i loro giochi all'aperto.  Il paese diventava "UNA SALA GIOCHI" all'aperto, dove ragazzi e ragazze si divertivano in piena libertà e fantasia. Uno dei giochi che offriva divertimento sia ai maschi che alle femmine era il gioco delle "Petre 'ncann a te" (1) (2) , in altri luoghi detto "dei quattro cantoni". "E Petre 'Ncann a te" (i quattro cantoni) Gioco divertente e di movimento. A giocare si era sempre in cinque. Nei soliti campetti di periferia o negli spazi all'interno del paese venivano disposte quattro grosse pietre su cui ci si poteva reggere in piedi. Esse segnavano i vertici di un grande quadrato, quasi fossero i cantoni di una casa. Zona Ina casa.   Un tempo privo di abitazioni. Questo era uno dei luoghi dove i ragazzi preferivano giocare. Era anche uno dei luoghi dove ven...

U TRAVU

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Nel 1966/67 nell'attuale casa di Savelli in cui abito (prima abitavo alla Gorna) furono fatti dei lavori di ristrutturazione perché le pavimentazioni erano obsolete e alcune travi di legno erano ammalorate. Si passò quindi ad una pavimentazione sostenuta con le travi di ferro. Ricordo bene che quando furono tolte, c'era una trave particolarmente grossa e robusta che attraversava il locale trasversalmente rispetto alle altre travi.  Era "u sarcinaru" , quella trave, appunto, che si usava mettere di traverso rispetto a tutta la travatura del pavimento. Durante il lavoro, mio padre disse ai muratori: "Recuperate una trave in buono stato, tagliatela ad una lunghezza di circa due metri perché questo pezzo deve essere messo accanto al muro, vicino alla porta d'entrata" .  Così é stato fatto. U Travu (la trave) c'é ancora, é stato sostituito una sola volta. Via Duca degli Abruzzi Questa era l'abitudine da parte di coloro che riparavano i tetti o di co...

I BARBERIO TOSCANO

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"...Il desiderio del vigneto e dell'orto diventò una febbre ed il piccone continuò a macinare sassi, a d attaccare in pieno zone scoscese... Per correggere le forti pendenze del terreno fu necessario un lavoro titanico di muri su muri, di pietre a secco... nel quale i nostri avi bagnarono di sudore ogni benché minima zolla di terra... Per chi voglia farsene un'idea non ha da far altro che guardare il territorio di Savelli da Castelsilano... " . (Pericle Maone) Panorama Savelli visto da Castelsilano SAVELLI SOTTO LA GESTIONE DEI BARBERIO TOSCANO Si ricorda che, nel 1746 , il Feudo, di Verzino di cui Savelli faceva parte, fu confiscato a Nicola Cortese  II Iuniore per fellonia (a causa della cattiva gestione) dai Borboni. Dal 1746 al 1761 Savelli fu compreso nei beni della Regia Camera . Questo fu un periodo particolarmente felice per il paese perché migliorarono le condizioni economiche e ambientali.  Le abitazioni che inizialmente erano pagliai o capanne fatte di p...