L'AUTONOMIA DI SAVELLI DA VERZINO
Finito il brigantaggio, stava per arrivare la fine anche per il dominio francese.
La sconfitta di Waterloo (Belgio) di Napoleone (18 giugno1815) fa crollare miseramente anche il potere di Gioacchino Murat sul Regno di Napoli.
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Chiesa di San Giorgio Pizzo Calabro (CS)
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Con il Congresso di Vienna del 1815 i Borboni ritornano a Napoli.
Gioacchino Murat finirà i suoi giorni nel castello di Pizzo Calabro.
Però non si può non ricordare che fu proprio il maresciallo napoleonico nel 1813 a concedere a Savelli l'autonomia comunale, staccandola da Verzino, di cui era Casale.
Il sacerdote Rotundo, nel suo manoscritto, asserisce che nel biennio 1813/14, fu sindaco di Savelli Francesco Pontieri.
L'autonomia comunale non placa le discordie, infatti la mancata ripartizione delle terre e la discordia con Verzino per la suddivisione dei territori dell'Università rinnovano le tensioni sociali, e aumentano il malessere già ampiamente diffuso.
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Palazzo Ducale di Verzino. (Foto dal web) |
Va però detto che durante il "decennio francese" con Re delle Due Sicilie Giuseppe Bonaparte prima, insediatosi nel 1806, e con Murat dopo (1808), iniziarono le riforme dei Ministeri e delle Amministrazioni.
Fra l'altro si ricorda:
- l'abolizione della feudalità nel Regno di Napoli:
- abolizione di vincoli doganali su alcune industrie;
- agevolazioni ai contadini, ciò permise che i campi venissero coltivati con più cura:
- riordinamento della Finanza:
- miglioramento dell'istruzione pubblica con l'imposizione dell'istituzione della scuola primaria nei borghi;
- compilazione di un catasto;
- abolizione dei privilegi feudali ed ecclesiastici sui poderi rustici ed urbani;
- furono resi liberi i corsi d'acqua, abolite le servitù, la nobiltà abolita nei privilegi e conservata ne titoli ecc,,,
Anche in questo periodo, come in quelli precedenti, la realtà savellese lotta contro la sofferenza e contro coloro che rendevano la vita misera e difficile.
La possibilità di avere un pezzo di terra per poter sopravvivere resta ancora un miraggio.
Le lotte politiche si mescolano con gli interessi familiari e interessi privati. In questa lunga contesa cadono cittadini, artigiani, sacerdoti, funzionari, donne.
Il malessere diffuso continua e fa da seme al "secondo brigantaggio", anche se lontano, noto come brigantaggio post-unitario (1861).
👈DOMINAZIONE PRECEDENTE: Decennio Francese (Fine del Brigantaggio)
👉DOMINAZIONE SUCCESSIVA: Restaurazione Borbonica
🏠CRONOLOGIA DELLA STORIA DI SAVELLI
Per una lettura più completa e per un approfondimento degli argomenti storici su Savelli si possono consultare i seguenti testi:
- Savelli nella Tradizione e nelle Storia di Pericle Maone volume 1
- Savelli nella Tradizione e nella Storia di Giambattista Maone volume 3
- Manoscritto di "Donnu Peppuzzu"
Finalmente caro Piero si comincia a parlare del sacerdote Rotundo.I suoi manoscritti dovrebbero essere pubblicati tutti.Per quanto ne so io, "Donnu Peppuzzu" e' colui che ha scritto nero su bianco la storia di Savelli.
RispondiEliminaSenza i suoi manoscritti nessuno avrebbe potuto conoscere la storia di Savelli come la conosciamo noi.
Maone credo abbia un debito con "Donnu Peppuzzu" nel non aver messo in risalto la sua fonte, i famosi manoscritti di Rotundo, e noi tutti di riconoscenza.
Emanuele
Il periodo di dominio francese- murattiano è stato tra i migliori che la Calabria abbia avuto
RispondiEliminaPasquale
Mi pare che Don Pietro ha pubblicato il manoscritto di donnu Peppuzzu
RispondiEliminaSarebbe un'ottima notizia..
RispondiEliminaDa quanto mi risulta non esisterebbe un solo manoscritto.
Uno di questi, in particolare, tratta della fase storica che va dal 1860 al 1870 e oltre. Questo periodo coinvolse attivamente il Rotundo e altri concittadini savellesi che combattendo dalla parte del Regno delle due Sicilie contrastavano l'arrivo dell'esercito piemontesi con le armi.
Alcuni cittadini pagarono con la vita questa militanza e il sacerdote Rotundo fu imprigionato nelle carceri di Crotone dove scrisse questi manoscritti poi ritrovati nei locali della chiesa del nostro paese.
A presto.
Emanuele
È molto interessante. Grazie.
RispondiEliminaAngela
Per favore dov'è possibile consultare i manoscritti di Donnu Peppuzzu ?
RispondiEliminaBEN Fatto.
RispondiEliminaG. T.
Fa piacere ricordare che anche i piccoli paesi, come Savelli e Verzino, fossero tenuti in considerazione da Murat e dai Borboni. Complimenti vivissimi per le notizie storiche. Buona giornata e a rivederci
RispondiEliminaLa parola ,''Parafante,, l'ho sempre sentita dire da mio padre... Non capivo bene il significato.
RispondiEliminaGrazie Pierino per farci trasmettere la storia di Savelli.
Buon lavoro
Angelo Lio