La ricorrenza dell'8 Marzo, Giornata Internazionale della donna, mi dà l'occasione per fare gli auguri a tutte le donne.
A quelle che seguono questo blog e a coloro che nel tempo, col loro lavoro, col loro sacrificio hanno fatto crescere la nostra comunità.
Quindi una mimosa per tutte.
La mimosa é simbolo di questa ricorrenza perché un albero di mimosa cresceva vicino alla fabbrica di camicie, in America, dove nel 1908, in seguito ad un incendio, rimasero uccise alcune operaie.
La mimosa perché, secondo il linguaggio dei fiori, è il simbolo della forza, della femminilità, ma esprime anche libertà, autonomia e sensibilità.
QUINDI UNA MIMOSA PER:
- coloro che hanno dovuto affrontare il lavoro nei campi in un territorio poco favorevole;
. coloro hanno voluto mantenere le tradizioni artigianali nonostante l'età;
- coloro che hanno svolto lavori pesanti;
- coloro che, pazientemente, hanno aspettato il loro sposo emigrato e hanno gestito da sole le famiglia;
- coloro che hanno abbandonato il loro paese e, con la famiglia, hanno raggiunto l'ignoto: gli Stati Uniti, l'America del sud, l'Australia ecc...;
- coloro che hanno dovuto accudire famiglie numerose;
- coloro: mamme, sorelle, figlie ...che hanno dedicato il loro tempo al lavoro e alla famiglia
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La provvista della legna iniziava durante l'estate. Il percorso dalla campagna al paese veniva interrotto in alcuni punti particolari detti "spunituri". Era un posto, quasi sempre lo stesso, (un muretto, una grossa pietra) dove le donne deponevano il carico che avevano sulla testa (cesta, legna) per potersi così riposare.
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Provvista di legna e di fascine per l'inverno.
"Tornano dalla campagna come formiche"
diceva Pericle Maone
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Impiegata all'Ufficio Postale di Savelli |
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Le donne andavano alla Fontana Vecchia a prendere l'acqua con i barili per portarla nelle case.
Questo lavoro fruttava pochi centesimi.
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Le lavandaie
In Primavera/Estate si andava a lavare i panni presso i fiumi con l'aiuto delle lavandaie che venivano pagate a giornata.
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 1924
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"Capurale" con la moglie. Ritorno dai campi |
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1933 Alla Grillea, località fra Savelli e Cerenzia, si andava a raccogliere le olive per conto dei grossi proprietari terrieri, Si veniva ripagati con l'olio che si produceva. |
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Raccolta delle olive (Bozzetto di Piero Arcuri) |
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"A Petturina" Preparazione delle ricotte |
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Una donna accompagna al pascolo il gregge. |
Località "
Fonte e Carvuni"
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Anni '60 "Za Rosa e Felicicchiu" gestiva col figlio il bar sito dove attualmente c'è il Centro anziani |
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Anni '50 Mietitura
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Anni '60 Coniugi Caruso in campagna
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Anni 2000 Antonietta Manfredi, l'ultima lavoratrice al telaio
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"Riposo attivo"
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 " Riposo attivo". Calze di lana ai ferri per l'inverno
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 Ritorno dalla campagna
- 19 - Anni '30 Famiglia Pontieri (Cardacchio). Manca un figlio già emigrato in Argentina. La donna aveva il carico della famiglia e aiutava anche nel lavoro dei campi.
- 20 - Inizi anni '50 Sulla nave Castel Verde, partita da Napoli, si imbarcarono per l'Argentina molti emigrati calabresi, (circa 1800). 38 erano savellesi. Molti provenivano dai paesi alluvionati della Calabria. Per incentivare la partenza furono adottate tariffe agevolate
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Alle donne, rimaste sole per la partenza del capofamiglia, era affidata la gestione dei figli, della casa e della campagna.
SORRIDI DONNA
Sorridi donna sorridi sempre alla vita anche se lei non ti sorride. Sorridi agli amori finiti sorridi ai tuoi dolori sorridi comunque. Il tuo sorriso sarà luce per il tuo cammino faro per i naviganti sperduti. Il tuo sorriso sarà: un bacio di mamma un battito d'ali un raggio di sole per tutti.
Alda Merini
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Grazie Piero.
RispondiEliminaErano tempi duri eppure si era felici solo con un pezzo di cultura pizzicata appena sfornata dal forno a legna non ne rimasto neanche uno in paese per far rivivere le tradizioni ne ho visto uno in una vacanza in Piemonte che mi ricordava quei momenti
RispondiElimina[11/3, 16:28] Zia Pina: Certo. Donne straordinarie che sono stati veri pilastri per le loro famiglie ed hanno costruito la storia di questo paese. Grazie Signore per il coraggio e lo spirito di sacrificio che tu hai messo nei loro cuori, altre all'amore incondizionato che varca veramente gli spazi e i confini per arrivare fino a noi.
RispondiElimina[11/3, 16:28] Zia Pina: Grazie a voi per la raccolta continua di foto e testi così vari.
P. M.
Veramente stupende, ciao Piero
RispondiEliminaMimmo
Grande le donne del nostro paese
RispondiEliminaCaterina A.
donne straordinarie!!!!
RispondiEliminaun caro saluto 👋
P. T.
Ti ringrazio molto del pensiero. Noi donne siamo sempre state forti e coraggiose. Un caro saluto a Te e a Giovanna
RispondiEliminaA. V.
Si mi ricordo bene quando tornavo con la cesta piena da peppetopa quasi tutta salita.
RispondiElimina"Ricordo con affetto le Signore rappresentate nelle foto e che lavoravano con i costumi tradizionali, che certamente non erano così leggeri, specialmente d'estate. Comunque, la ricorrenza della Festa della donna è si l'8 marzo, ma la donna deve essere ricordata tutti i giorni della nostra vita". Complimenti per il Blog e buona domenica. Tonino Arabia
RispondiEliminaGrazie Piero per la raccolta di foto, che ci portano a ricordare le donne di una vola. Quanto lavoro facevano. Grazie ancora.
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