I PADRI PASSIONISTI

La congregazione della Passione di Gesù Cristo fu fondata nel 1720, i suoi membri vengono chiamati Passionisti e fra le regole, oltre alla povertà, obbedienza e castità, c'era quella della divulgazione della Parola di Cristo e del mistero della Sua Passione e della Sua morte nelle zone più abbandonate.

Il tradizionale abito dei Passionisti  è costituito da una tonaca nera, in origine in panno grosso di lana (in segno di lutto), una cintura di cuoio o stoffa. Sul lato sinistro portano, all'altezza del petto, un distintivo con il nome di Cristo inciso su un cuore e una piccola croce bianca; in basso i tre chiodi. La regola imponeva anche di indossare ai piedi sandali senza calze.

Distintivo dei Padri Passionisti con l'effigie del Sacro Cuore.
I diversamente giovani lo ricorderanno attaccato alla tonaca dei Padri Passionisti che arrivarono a Savelli come collaboratori alla pastorale parrocchiale.

I Padri Passionisti vennero a Savelli agli inizi degli anni '50 ed integrarono l'opera pastorale dell'allora Arciprete Don Antonio Maone, parroco di Savelli per 38 anni, dal 1923 al 1960.


Anni '50
Processione di Santi Patroni Pietro e Paolo all'uscita dalla Chiesa Madre con l'Arciprete Don Antonio Maone.

Il Centro Missionario si sistemò in una casa sita in una traversa di via Regina Margherita, dietro il bar Notaro, vicino alla Chiesuola.

I Passionisti collaboravano anche con le suore del Sacro Cuore che occupavano la sede del vecchio Asilo Chiara Anania.

Insieme davano lezione di catechismo, facevano vedere qualche film, distribuivano delle merendine con un sottilissimo velo di marmellata per invogliare i bambini a frequentare con maggiore assiduità gli appuntamenti religiosi.

Meno gradita dai bambini era la distribuzione delle "gallette", un tipo di biscotto molto duro, di forma quadrata, salato in superficie.

I Padri Passionisti gestivano anche la distribuzione della pasta e la distribuzione  "ru casu russu" (del formaggio rosso) alle famiglie più bisognose del paese.

Durante la loro presenza furono fatti lavori di modernizzazione nella vecchia Chiesa Madre, costruita nella seconda metà del 1600, che ne hanno modificato l'originalità. I cambiamenti più significativi sono stati fatti all'interno nella cui parte sottostante si seppellivano i defunti e nella scala esterna fatta di granito.

Inizi anni '60 -
Giovani che offrirono il loro tempo, gratuitamente, nei lavori di ricostruzione della Chiesa Madre.
Alcuni non li riconosco, di altri non ricordo il nome.
Di due sono sicuro: a sinistra Michele Notaro; in mezzo, col cappello, Pasquale Fazio (Pitazza)

 

Il Centro Missionario fu soppresso agli inizi degli anni '60, rimase solo Padre Domenico che, per anzianità e per la sua lunga permanenza, divenne parroco di Savelli ancora per qualche anno, prima di essere trasferito a Melissa (KR).

Padre Domenico, col viso rubicondo, era un sacerdote serio, cordiale e disponibile con tutti i parrocchiani.

Alla fine della giornata, durante la cena serale, si concedeva un'abbondante bevuta di buon vino.

Usava un bicchiere gigantesco della capacità di mezzo litro che gli amici definivano "a lampa" (Lampada - lampadario).

Quando questa definizione, che accettava allegramente, veniva ripetuta dagli amici, Padre Domenico sorrideva bonariamente.

Anni '60 - Battesimo_
Padre Domenico, al centro il Dott. Scalise ("U Mericchicchiu" - il Dottorino)


Anni '60
Padre Domenico
Alla sua sinistra: 
- Luigi Vecchio
- Filippo Spina, allora sindaco di Savelli.

Inizi anni '60
Processione di San Giuseppe con Padre Domenico.
Qualche nome fra i ragazzi di allora:
- Mario Frontera (Savoia col maglione bianco)
- Franco Pontieri (Tiresella) col cappello.

Fra gli adulti:
- Luigi Anania a destra di Padre Domenico
 dietro:
- "u raziante"
- "Gigetto"
- "Mastru Guglielmo".
- il maestro Ferrari

a sinistra del Parroco più defilati:
- "Peppone"
- "Scalla"


In questo contesto, non  posso non ricordare Padre Arcangelo, missionario della P.O.A. (Pontificia Opera Assistenza) (1), simpatico, aperto, disponibile, amico di tutti. 
Io lo ricordo, non solo come sacerdote, ma anche come sportivo, perché é stato giocatore della squadra di calcio del Savelli.
Giocò molte partite come terzino indossando sempre la sua tonaca nera.
La sua permanenza a Savelli, dal 1954 al 1958, si é interrotta col suo trasferimento a Cirò Marina (KR).
Animato sempre dal suo fervore religioso, in questa città, insieme ad altri due confratelli, si è impegnato alla costruzione del Santuario della Madonna d'Itria.
L'impegno, i sacrifici, il lavoro hanno reso sempre più popolare la sua figura in tutta la zona.
E' deceduto improvvisamente, nel 1982, all'età di 59 anni.
 La popolazione avrebbe voluto conservare i resti mortali nel Santuario, ma, malgrado le insistenze, i familiari hanno rifiutato la richiesta.
Negli anni '90, in vacanza a Cirò Marina, durante la visita al Santuario della Madonna d'Itria, mi sono imbattuto nella statua di Padre Arcangelo posta nel belvedere della Chiesa.
Fu eretta dalla popolazione, con una pubblica sottoscrizione, in segno di gratitudine.


Calmo, tranquillo, riservato era Padre Alfredo che spesso celebrava la messa presso l'Asilo Infantile di via Galluppi, sede delle suore del Sacro Cuore.
Una mattina, a causa del freddo intenso, entrando nell'Asilo, fu colpito da paresi e rimase immobile su una sedia.
Il colpo gli fece assumere un atteggiamento sorridente che di solito non aveva. Le suore, ingenuamente, lo invitarono a non scherzare ricordandogli che era una persona seria.
Il povero Padre Alfredo, con la testa reclinata da una parte e con il suo sorriso particolare, si sforzava di far capire il suo vero stato.
Alla fine le suore compresero la situazione e chiamarono il medico.
Dopo questo spiacevole episodio il Missionario si ristabilì completamente. 

Un tragico avvenimento mi porta a ricordare Padre Silvio.
Era un Passionista venuto a Savelli negli anni del secondo dopoguerra per predicare durante la Quaresima, vi trovò tanti amici che di tanto in tanto veniva a salutare.

In questi ritorni, all'inizio degli anni sessanta, vi trovò la morte mentre assisteva ad una proiezione nel Cinema Caligiuri, nei locali parrocchiali,

Fu steso su un tavolo, in attesa dei parenti e dei Confratelli delle Puglie per i funerali e per riportarlo al paese natio.

Più che un passionista era un povero Francescano: aveva nel portafoglio mille lire (valore attuale 0,50 centesimi) per il viaggio di ritorno.

Aveva i piedi nudi e i sandali con le suole bucate.


Le ultime due foto ricordano la presenza di Padre Luigi a Savelli. 

Persona umile, disponibile e sempre cordiale con adulti e bambini, aveva un rapporto particolare con gli anziani del paese.  

Anni '50
Il  Passionista Padre Luigi

Alla sua destra i bambini/ragazzi:
- Giuseppe Girimonte
- Giuseppe Spina ( "Gambardella")
- Peppino Cosentino (?)

-Alla sua sinistra:
- Don Feliciano

Davanti i bambini:
- Santino Fabiano di Verzino (con la croce, nipote della maestra Pontieri)
- Pietro Pontieri ( "Cardacchio")
- Tonino Tallarico ( "capichiattu")
- Francesco Tallarico ( "Citarella").

Dietro Padre Luigi:
- " Sciubillu"
- "Ntuninu"
- Pietro De Mare, in fondo.

Il cartello sullo sfondo indica la sezione del Partito comunista Italiano (attualmente sede della farmacia).
Notare "a sielica" (il selciato) con le classiche pietre di granito silano



Anni '50
Davanti a Padre Luigi e Don Feliciano, i bambini,

da sinistra:
- Pietro Pontieri ("Cardacchio")
- i fratelli Giuseppe e Francesco Torcasso ("Sganzarru")
- Santino Fabiano di Verzino
- Giuseppe Spina ("Gambardella")

Dietro il parroco in ordine sparso:
- " Palaccu"
- il geometra Francesco Tallarico ("Casciotta")
- "Paulicchiu"
- la guardia comunale Anania ("Ceppullu")
- il maestro Filippo Spina
-" Sciubillu"
- "Ntuninu"
- Curcio
- "Mastro Tumasi" ("Pironcia")
- maestro Gianbattista Maone
- Angelo Bottaro ("Mastrangiulu").
- ecc...

La foto é stata scattata in via Roma 
dove attualmente c'é il forno e il bar Vulcano.

In quegli anni nelle prime due porte a sinistra c'erano:
- La farmacia (notare l'insegna delle pastiglie Valda)
- La bottega di Domenico Frontera (una drogheria).

Con il trasferimento di Padre Domenico a Melissa, verso la metà degli anni sessanta, si concluse l'esperienza dei Padri Passionisti a Savelli.
Appena dopo fu nominato Don Pietro Pontieri, attuale parroco del paese.

Anni'60
Don Pietro Pontieri  in occasione di una Prima Comunione
- Mancuso
- Tallarico Paola


Nota 1) - P.O.A.: Pontificia Opera Assistenza é stata un'organizzazione voluta dal Vaticano e aveva lo scopo di assistere e promuovere attività sociali sul territorio. Fu istituita nel 1953 dal Papa Pio XII e terminò la sua attività nel 1970. Aveva lo scopo quindi di aiutare i poveri dal punto di vista materiale, morale, spirituale. 

Commenti

  1. Interessante informazione. Vado a leggere e come sempre,grazieee! Buona domenica
    Maria Gabriella A.

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  2. … e con loro venne la Pontificia Opera Assistenza e l’ONARMO che con la distribuzione “ ru casu russu e di cannaruzzialli rigati” cambiarono la politica del paese in 10 anni da roccaforte del PCI in nuovo feudo della DC
    Mario Capalbo

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  3. ONARMO:Opera Nazionale Assistenza Religiosa Morale Operai.
    Era un'organizzazione di assistenza religiosa. sanitaria ed economica.
    Svolgeva la sua attività tra i lavoratori e tra le classi più povere.
    Fondata nel 1926 fu sciolta nel 1971.

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  4. La sezione del PCI era dov'è l'attuale farmacia? O mi sbaglio? Quello che porta la bandiera con il prete è zu ntuni e scubillu?
    Francesco Levato

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  5. La sede del P. C. I. era dove c'è la farmacia adesso.
    Sciubillu è il portabandiera.

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  6. Don Luigi l’ho sentito nominare spesso ( forse per la sua spiccata bontà)soprattutto nominavano il formaggio rosso che distribuiva tra i bisognosi!☺️
    Franca M.

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  7. Mi ricordo del periodo in cui c'erano i vari Padre Domenico, Padre Luigi, Padre Alfredo, spesso si andava dove abitavano e ci davano i vari prodotti che arrivavano dagli Stati Uniti. A quei tempi mi ricordo di aver fatto il chierichetto con i monaci e poi anche con don Pietro. Complimenti vivissimi all'autore del Blog, che ci fa rivivere la nostra giovinezza. Tonino Arabia

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  8. Ti ricordi perfettamente tutto a cominciare ''ru casu russu''!!
    R. P.

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  9. bei ricordi
    per i chierichetti c'erano i formaggini di cioccolato con le nocciole e le gallette .
    Padre Domenico a fine messa o processione, era molto generoso.
    Un bravo sacerdote pieno di umanità e bontà.
    Lo ricordo con grande affetto.
    grazie e buona giornata
    Pippo Torcasso

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  10. I padri passionisti la cui sede snazionale e il seminario si trova a San ancangelo Gabriele sul gran sasso sono venuti nell’alto crotonese non certo per motivi pastorali ma prettamente politici infatti dal 1950 al 1960 le amministrazioni erano comuniste e solo nel 1960 ha vinto la DC con Spina i famosi pacchi venivano gestiti in maniera clientelare
    Ai soli DC o tesserati dell’azioneCattolica e con questi aiuti ‘umanitari’ hanno contribuito al cambiamento politico di Savelli nessuno si è mai chiesto dove sono finite le formelle di legno del soffitto della chiesa madre il gestore dei lavori era Padre Luigi un politico bisogna dire la verità su quel periodo indipendente della fede religiosa o politica
    Pasquale Esposito

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