IL DOMINIO DEGLI SPINELLI
Ho pensato di fare una carrellata della Storia di Savelli perché i racconti che vengono pubblicati vanno collocati in un contesto storico che va conosciuto, seppur sommariamente.
Cercherò di fare un racconto il più possibile sintetico, cercando di rispettare la cronologia degli avvenimenti. Per ogni periodo, laddove è possibile, inserirò uno o più episodi particolarmente significativi per meglio comprendere le vicende. I periodi storici saranno esaminati nel modo più essenziale nella speranza di non annoiare il lettore. (1)
La Storia del nostro paese si colloca in un territorio, quello del Marchesato di Crotone, così denominato perché nel 1390 Luigi II D'Angiò concesse a Niccolò Ruffo la città di Crotone e il suo territorio, attribuendogli il titolo di Marchese.
Si formò così quel comprensorio geografico definito Marchesato che, nel tempo, invece di consolidarsi si divise in tante grosse proprietà terriere attribuite ai Baroni calabresi (Cirò agli Spinelli; Caccuri ai Cimmino; Cerenzia ai Rota; Cotronei ai Moles, Crotone al Demanio Regio; Rocca di Neto e Montespinello ai Lucifero; San Giovanni in Fiore all' Abazia Florense ecc...).
Questa porzione di terra si consolidò negli anni perché i nuclei originali furono integrati da insediamenti di popolazioni che, per terremoti, pestilenze, mancanza d'acqua o per altri accadimenti si spostarono verso località allora scarsamente popolate.
Infatti i versanti a destra e a sinistra del fiume Neto e del fiume Lese avevano territori occupati solo da pastori. La vasta zona intorno alla valle del Lese, in particolare sul versante sinistro, c'era un enorme bosco e qualche radura; qui vi pascevano le mandrie dei Principi di Cariati e di Cerenzia.
Su questo altopiano chiamato Cropisìa (l'origine di questo nome non è nota) sorgerà Savelli nel 163
L'8 Giugno 1638 un altro terremoto distrugge quanto era rimasto. Questa volta sono gli abitanti di Scigliano ad abbandonare il paese e a raggiungere i Carpanzanesi a "Scalzaporri".
Perché i profughi si fermarono in questo luogo?
Le ipotesi sono diverse:
- c'era già qualche casa colonica della Feudataria;
- vi pascolavano i pastori dei Principi di Cerenzia e quindi c'era già qualche luogo dove era possibile ripararsi;
- c'era un'abbondante sorgente d'acqua;
- il luogo era esposto a mezzogiorno e a nord era riparato dai venti;
- a nord c'era il bosco e quindi c'era il legname necessario per vari usi;
- a valle c'erano delle spazi più pianeggianti da sfruttare e da coltivare.
Circa la provenienza dei nostri primi antenati, permanendo ancora qualche incertezza, Pericle Maone chiese il parere ad un simpatico vecchietto, tale Michele Astorino, detto "Zarrettu" (Piccolo zar). Era un uomo intelligente, messo comunale, "bandista" (banditore), cantava ai Vespri, aveva l'anagrafe in testa, sapeva tutto di Savelli e dei savellesi. Alla domanda rispose determinato: "erano di Carpanzano di un rione chiamato Macello". Riferì anche che il rione era stato raso al suolo dal terremoto.
Il nuovo insediamento nel 1671, dai sei fuochi (casupole) della vecchia numerazione, passò a 57, con una popolazione di 300 persone. Spesso i fuochi comprendevano più di una famiglia. Bisogna ricordare che molti abitavano nei "pagliara"(capanne di paglia o di ginestre).
Passato l'iniziale momento di adattamento alla nuova località, iniziarono i lavori di dissodamento del terreno. Aumentarono e migliorarono le casupole, sia quelle di via dei Marzi (attuale Via Marina) occupate dai profughi terremotati, sia quelle del rione Pagania, sotto casa Aprigliano (zona occupata dagli Albanesi). Vicino alle case furono coltivati degli orti. Il sacrificio duro e inesauribile dei nostri antenati ha permesso di piantare vigneti presso le coste sassose di Liccui, Canali, Fornello, Pedalati.
Furono mantenute vive le relazioni con i paesi di origine e con i compaesani dimoranti nei paesi vicini. Non avendo terreni adatti alla semina presero in fitto località presso la difesa della Cona (Umbriatico), pagando 60 ducati nel 1656 (4); presso la Fratta (Verzino) per 90 ducati nel 1658.
Era un paese in espansione nonostante la posizione geografica non certamente favorevole.
Grazie alla Famiglia Savelli ci siamo tolti il nome poco iconico di Scalzaporri.
Stemma dei Savelli di Roma. La corona baronale che si trova sopra lo scudo con lo stemma dei Savelli, ricorda il titolo di Barone Romano essendo stata la Famiglia Savelli, con la Famiglia Orsini, la Famiglia Colonna e la Famiglia Conti, una delle quattro Famiglie Baronali Romane. Il titolo di Barone si dava, un tempo, solo ai grandissimi feudatari, indipendentemente dagli altri titoli nobiliari posseduti, anche se principeschi. |
Il periodo storico in cui va collocata la nascita di Savelli si riferisce alla Dominazione Austro-Spagnola (1516-1759). I feudatari spagnoli, uomini di fiducia dei viceré, occuparono le contrade meridionali pensando di saccheggiarle e così fecero.
Per gli Spinelli, nobile famiglia napoletana, feudatari del comprensorio di cui faceva parte Savelli, ci sono delle attenuanti, forse la loro origine li portava ad essere più umani. Godettero della piena fiducia sia dei Re Aragonesi sia dei Borboni, tanto che l'ultimo principe di Cariati, nel 1848, fu Presidente del Consiglio dei Ministri di Re Ferdinando II.
Carlotta Savelli, apparteneva alla nobilissima famiglia dei Savelli di Roma, figlia di Paolo Savelli principe di Albano, sposa, in seconde nozze, Scipione II Spinelli che apparteneva alla migliore aristocrazia napoletana. In seguito a questo matrimonio divenne principessa di Cariati, duchessa di Castrovillari e di Seminara, Baronessa di Verzino ecc...
La nostra benefattrice, accogliendo i profughi nel suo territorio, inserì di fatto Savelli nel territorio di Verzino (Università di Verzino).
Il feudo di Verzino e di Savelli era così formato:
- demanio universitario, la cui la proprietà era di tutti e di nessuno;
- demanio feudale che apparteneva al feudatario che lo gestiva con modalità e oneri non sempre equilibrati. Su questi gravavano gli usi civici: diritto di far legna, diritto di raccogliere frutti del sottobosco, diritto di uso delle acque, diritto di pascolo ecc...sempre dietro pagamento di una tassa. Erano territori necessari alla vita della comunità, quindi non si potevano vendere;
- terreni posseduti dal feudatario come privato cittadino (Burgensatici) ;
- terreni posseduti da chiese e luoghi pii (patrimoniali);
- terreni posseduti da privati cittadini (allodii).
E' importante cogliere questa suddivisione perché la storia futura di Savelli e di tutto il Sud ruota intorno alla conquista delle Terre.
In questo contesto i feudatari, lontani da ogni controllo, facevano il bello e il cattivo tempo. Questa suddivisione non sempre veniva rispettata, anzi operavano in modo da potersi impossessare anche di ciò che non apparteneva a loro.
Nel 1659 moriva a Napoli Scipione II Spinelli, marito di donna Carlotta Savelli, dagli atti di successione risulta che il figlio Carlo Antonio ereditò le seguenti terre: Cariati, Scala, Campana, Bocchigliero, Savelli casale di Verzino ecc...
Carlotta Savelli morì nel 1692 e venne sepolta nella Chiesa di Santa Caterina a Formello (Napoli).
Napoli - Chiesa Di Santa Caterina a Formello dove è sepolta Carlotta Savelli, benefattrice del nostro paese. |
Carlo Antonio Spinelli, Principe di Cariati, a partire dal 1668 smembrò lo Stato di Cariati ,vendendo le sue terre o dandole in concessione a varie persone. Verzino, con il suo Casale di Savelli, fu la prima terra ad essere ceduta, ne fu compratore Leonardo Cortese.
(continua...)
- Il dominio degli Spinelli
- Il dominio dei Cortese
- Relazione demografica/ambientale del Pollio
- Relazione antropologica del Pollio
- Il dominio dei Barberio Toscano
- Il decennio francese
Stemma del Comune di Savelli |
👈DOMINAZIONE PRECEDENTE: nessuna
👉DOMINAZIONE SUCCESSIVA: Cortese
🏠CRONOLOGIA DELLA STORIA DI SAVELLI
PROSSIMAMENTE PROSEGUIRA' LA NARRAZIONE DELLE ORIGINI DEL NOSTRO PAESE.
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Nota 1) - per approfondire:
- Savelli nella tradizione e nella Storia di Pericle Maone volume 1°;
- Savelli nella tradizione e nella Storia di Giambattista Maone 3° volume;
- Carlotta Savelli di Pericle Maone;
- Cenni Storici della Fondazione di Savelli di don Giuseppe Rotundo.
nota 2) - Carlotta Savelli, nasce a Roma nel 1608, dama romana della nobile famiglia Savelli, sposa in seconde nozze, Scipione Spinelli, principe di Cariati, da cui ebbe nove figli. Muore a Napoli nel 1692 e viene sepolta nella Chiesa di Santa Caterina di Formello a Napoli
nota 3) - Feudo: territorio concesso da un sovrano a una persona di fiducia che godeva di alcuni diritti su di esso. Era una specie di piccolo mondo sociale. Un governo nel governo. Il feudatario governava questi territori per conto del re, spesso con malvagità, con abusi e con prepotenza perché cercava di impossessarsi di una sempre più vasta parte del territorio.
nota 4) - Ducato: moneta usata nel Regno di Napoli.
Gino Mazzei Molto interessante,continua così
RispondiEliminaGrazie Piero, sarebbe curioso sapere anche le origini dei nostri cognomi dei soprannomi e le famiglie piu facoltose tipo Anania Brisinda....
RispondiEliminaGino M.
Da qualche parte ho letto qualcosa....se trovo lo pubblico.
RispondiEliminaContinua Piero ottima sintesi. Vicende storiche che tutti i savellesi che aiutano a comprendere anche gli accadimenti del nostro tempo sia nel sud che nel mediterraneo. Condivido pienamente questa tua considerazione: "E' importante cogliere questa suddivisione perché la storia futura di Savelli e di tutto il Sud ruota intorno alla conquista delle Terre."
RispondiEliminaEmanuele
Bravo Piero
RispondiEliminaOttimo lavoro
Ottima iniziativa
RispondiEliminaÈ la prima volta che leggo in modo dettagliato e, comprensibile la storia del nostro paesello. Faccio i complimenti a Piero per l'impegno, e la capacità che ci sta mettendo nei suoi racconti di conoscenza. Grazie.
RispondiEliminaciao Piero
RispondiEliminanon so cosa dirti se non bravo e complimenti per tutto il lavoro che stai facendo.
buona serata
Grazie. sono contento dei vostri apprezzamenti e della vostra partecipazione.
RispondiEliminaDavvero interessante. Grazie Piero
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